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Giuseppe Tricoli, presentata a Palermo la prima biografia a 30 anni dalla scomparsa

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PALERMO (ITALPRESS) – Non un semplice ricordo a trent’anni dalla scomparsa, ma una ricostruzione accurata di ciò che la sua figura ha rappresentato per il panorama politico siciliano: a Villa Igiea a Palermo è stato presentata la prima biografia di Giuseppe Tricoli, scritta da Francesco Polizzotto e finalizzata a ritrarre l’esponente dell’Msi sul piano non solo politico ma anche umano e accademico.

Il libro, dal titolo “Giuseppe Tricoli. Un intellettuale tra passione politica e impegno contro la mafia”, racconta il suo impegno nella destra siciliana durante il periodo della prima Repubblica, fino al congresso di Fiuggi che arrivò quasi in coincidenza con la sua morte (1995): particolarmente fiorente il lavoro svolto contro la mafia, prima con il contributo all’istituzione della commissione parlamentare chiamata a fronteggiarla e dopo con lo stretto rapporto con il giudice Paolo Borsellino, con cui Tricoli condivideva sia le idee politiche sia l’impegno per frenare l’azione di Cosa nostra.

Il lavoro di Polizzotto è frutto di un’appassionata ricerca che tra 2022 e 2023 lo ha visto impegnato nel dipartimento di Scienze politiche (dove pochi anni prima aveva conseguito la laurea sia triennale che magistrale) e nella Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli: “Riassumere il profilo di Tricoli come parlamentare, storico e docente è stata un’esperienza bella e al tempo stesso complicata – racconta – Il libro è il risultato di questo percorso di ricerca e penso sia stato il giusto riconoscimento a uno dei maggiori esponenti della destra siciliana. Si è sempre battuto in prima linea per le battaglie antimafia e per la legalità nell’isola. Il rapporto con Borsellino ha caratterizzato tutto il suo percorso umano e politico; il saggio ha in parte ricostruito anche l’azione del Msi in Sicilia, quindi va al di là della ricostruzione biografica”.

Nel testo anche la firma del ministro per la Protezione Civile e le Politiche per il mare Nello Musumeci, autore della prefazione e amico personale di Tricoli: “E’ stato un riferimento non solo accademico e culturale, ma anche politico – sottolinea – Era un uomo garbato e di grande spessore, è stato l’anello di collegamento tra la generazione che ha vissuto la tragica esperienza della guerra e quella che ha costruito la Repubblica e l’autonomia regionale su una posizione assolutamente critica, che di fatto ha contribuito a consolidare e perfezionare la vocazione autonomista dello statuto siciliano”. Un altro aspetto su cui si sofferma Musumeci riguardo l’ex deputato regionale è “l’intuito di saper distinguere la sicilitudine dalla sicilianità, il rancore e la rassegnazione della sicilitudine con l’esaltazione dell’orgoglio dell’appartenenza senza mai nascondere limiti e problemi della Sicilia: tale intuito consentì alla mia generazione di lavorare, studiare ed elaborare teorie nuove quando imperava il pensiero unico. Essere controcorrente allora era veramente difficile”.

Alla presentazione del libro ha preso parte anche Fabio Tricoli, giornalista e presidente della Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli. “Rendere omaggio a mio padre con un libro – afferma – è davvero bello: a 16 anni aveva letto la maggior parte dei suoi libri e molti di questi oggi fanno parte del patrimonio della Fondazione. Per me è stato un esempio di impegno professionale, civile e politico, ma anche di rigore metodologico: le sue idee politiche e passioni poggiavano sul rigore dello storico che andava alla ricerca di fonti e documenti. Il ricordo è quello di un uomo caratterizzato da grande onestà intellettuale, che mi ha lasciato una grande lezione: l’impegno contro la mafia e in favore della legalità. Il suo ruolo storico e politico è testimoniato anche dai tanti articoli scritti sul Secolo d’Italia”.

Tra chi ha voluto ricordare Tricoli, c’è anche Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia: “Ho cominciato a fare politica nel 1984 e ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Tricoli e la sua bellissima storia: la memoria che facciamo oggi non è semplicemente un momento di musealità, ma anche un ricordo delle radici profonde su cui basiamo il nostro agire politico. Sono onorato di essere qui oggi e far parte della commissione Antimafia, continuando a svolgere il ruolo di contrasto alla criminalità che fa parte della storia della destra italiana”.

Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, presente all’evento, ha espresso il proprio ricordo del deputato regionale: “Ha vissuto in pienezza tutta la prima Repubblica ed è stato testimone di un percorso politico coerente, che lo ha visto militare nella destra senza mai invocare nè eccessi nè ricorsi alla violenza: da accademico e studioso ha sempre posto il ragionamento e l’idea alla base di qualsiasi comportamento politico. Oggi siamo qui non solo per l’affetto, l’amicizia e il rispetto per la sua famiglia, ma per riprendere il senso di una lezione di vita e di politica: la sua testimonianza è il valore più importante cui dobbiamo ispirarci per lasciare una traccia del nostro passaggio”.

-foto xd8/Italpress-

(ITALPRESS)

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Redazione
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