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Dopo 43 anni dall’omicidio Mattarella si cerca ancora la verità

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PALERMO (ITALPRESS) – Palermo ricorda Piersanti Mattarella, il suo presidente della Regione assassinato il 6 gennaio 1980 con un omaggio nel luogo dell’agguato. Non solo la memoria, ma anche la rinnovata richiesta di verità sul delitto che vede ancora ombre 43 anni dopo. “La memoria è essenziale in uno stato di diritto – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -. Si parla anche dell’ipotesi dell’apertura di una commissione di inchiesta. Io credo che queste quando sono presiedute da persone autorevoli, che hanno una storia dietro le spalle, possono aiutare a scoprire quella verità che a volte le limitazioni – giuste – e il rigore processuale possono non definire. Penso possa contribuire ad avere una verità compiuta nei confronti della storia di un uomo che ha combattuto la mafia attraverso le istituzioni trasparenti ed è stato uno dei primi uomini delle istituzioni che è caduto per mano mafiosa. Una mafia che non va sottovalutata, ma combattuta senza se e senza ma, perchè si infiltra e non è nè di destra nè di sinistra. Il contrasto del mio governo sarà massimo per quanto attiene la verifica sugli appalti e tutto quello che concerne la spesa pubblica”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: “A 43 anni dalla tragica scomparsa per mano della mafia, la figura del presidente Piersanti Mattarella rappresenta ancora oggi un simbolo e un esempio di alta politica, improntata sul dialogo, il servizio ai cittadini e il contrasto al potere di Cosa nostra. Il suo omicidio resta ancora oggi avvolto da troppe ombre e mi unisco all’appello dei familiari che anche in questi giorni chiedono di continuare a indagare per arrivare a una piena verità. Un atto doveroso per onorare la memoria di Piersanti Mattarella e di tutte le vittime della mafia. Per questa ragione, ritengo importante sottolineare l’impegno che il nuovo procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e i suoi collaboratori stanno mettendo in campo nel condurre nuovi accertamenti sulle responsabilità di questo delitto”.

Una luce su quanto accaduto potrebbe arrivare dall’istituzione di una commissione d’inchiesta che si auspica possa essere aperta il presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo: “Credo che i tempi possano essere maturi. Soprattutto per la ricostruzione storica condivisa su questa drammatica stagione del terrorismo mafioso. Una stagione che per fortuna appartiene al passato, ma che è comunque importante ricostruire in maniera completa, perchè ci sono vaste zone d’ombra su cui sarebbe fondamentale fare piena luce. Tutto ciò potrebbe essere opera di una commissione, che potrebbe andare oltre i limiti che sono connaturati al processo penale. E potrebbe essere uno strumento importante per costruire una memoria condivisa capace di fare luce su una stagione nella quale sono caduti in Sicilia alcuni dei più importanti rappresentanti delle istituzioni, come Piersanti Mattarella, che aveva saputo mutare la considerazione della Sicilia nel contesto europeo e internazionale, riuscendosi ad apporsi con un coraggio straordinario si disegni di cosa nostra nel periodo più difficile”.

Quindi, quarantrè anni dopo si potrebbero riaprire le indagini sull’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica Sergio. Una verità che manca da troppo tempo sul presidente delle “carte in regola”. Presenti alla cerimonia anche diversi familiari, oltre alla maggior parte dei vertici politici della città e del parlamento siciliano.

foto: xd6

(ITALPRESS).

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Redazione
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