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Da Intesa Sanpaolo e Confindustria 40 mld per le imprese meridionali
25 Mar 2025 19:05

NAPOLI (ITALPRESS) โ€“ Si รจ svolto oggi a Napoli il primo incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 40 miliardi alle aziende del Mezzogiorno, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunitร  di Transizione 5.0 e I.A., integrando cosรฌ le risorse giร  stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Oggi, nella sede dellโ€™Unione Industriali di Napoli, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, e Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo (nella foto), hanno evidenziato le peculiaritร  delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati con gli imprenditori del Sud Italia sulle strategie di sviluppo del territorio โ€“ uno dei filoni di lavoro congiunto dellโ€™Accordo โ€“ e sulle opportunitร  offerte dalla Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno quale leva di stimolo per la crescita in termini di connettivitร  e competitivitร  del tessuto economico meridionale.

Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, allโ€™ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo cosรฌ lโ€™attrattivitร  dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

Il protocollo nazionale presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle PMI e delle industrie mature anche nelle fasi piรน complesse.

Tale supporto รจ stato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente PMI, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

Le novitร  riguardano: la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno; gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita; lโ€™accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dellโ€™economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili; lโ€™impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e PMI ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati; piano per lโ€™Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilitร  e lโ€™attrazione dei talenti nellโ€™industria italiana.

โ€œIl nostro primo incontro territoriale a Napoli conferma lโ€™attenzione e la storica vicinanza di Intesa Sanpaolo al Mezzogiorno โ€“ afferma Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo -. Insieme a Confindustria continueremo a supportare per i prossimi quattro anni lโ€™economia meridionale mettendo a disposizione 40 miliardi di euro da investire nelle nuove opportunitร  per le imprese nel Paese e sui mercati esteri. Crediamo nelle potenzialitร  del Sud Italia, che rappresenta la settima area manifatturiera europea e ospita un quarto delle filiere italiane, e siamo confidenti che le iniziative presentate oggi potranno favorire lโ€™accelerazione degli investimenti e della crescita anche grazie alla ZES Unica, in grado di garantire vantaggi fiscali e semplificazione amministrativaโ€.

Per Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, โ€˜il Mezzogiorno รจ un pilastro strategico per la crescita del Paese e dellโ€™industria italiana ed europea. Con questo accordo vogliamo rafforzare gli strumenti a disposizione delle imprese meridionali in una fase decisiva, mettendo al centro investimenti, credito e semplificazione. Il nostro impegno congiunto punta a valorizzare le potenzialitร  del territorio e la ZES Unica rappresenta unโ€™opportunitร  concreta per accelerare la competitivitร  del Sud, attrarre capitali e rafforzare le filiere produttive. Insieme a Intesa Sanpaolo, vogliamo creare le condizioni per un rilancio strutturale, agganciando il Mezzogiorno alle grandi trasformazioni economiche in atto. Un Sud piรน forte significa unโ€™Italia piรน competitiva in Europa e nel mondoโ€.

Dopo i saluti di Costanzo Jannotti Pecci, Presidente dellโ€™Unione Industriali di Napoli, e Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM-Centro Studi collegato al Gruppo bancario, e Natale Mazzuca, Vicepresidente per le Politiche Strategiche per lo sviluppo del Mezzogiorno di Confindustria, hanno presentato lo studio โ€œCheck-up Mezzogiornoโ€ e commentato le policy per il Sud e lโ€™andamento dei principali driver di crescita.

A seguire, si sono confrontati in una tavola rotonda Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, Angelo Camilli, Vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria, e Giuseppe Romano, Commissario ZES Unica del Mezzogiorno.

I lavori si sono conclusi con il dialogo tra Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, e Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.

โ€œCheck-up Mezzogiorno 2024โ€ di Confindustria e SRM: le principali evidenze.

Lโ€™analisi sullo stato di salute dellโ€™economia meridionale realizzato annualmente da Confindustria e SRM, mostra un quadro congiunturale piuttosto disomogeneo. Infatti, le variabili che compongono lโ€™indice sintetico assumono andamenti diversificati: la numerositร  delle imprese e lโ€™export appaiono in calo nellโ€™ultimo anno mentre gli altri indicatori sono in crescita o tendenzialmente stabili rispetto al 2023; tutti, inoltre, superano il valore del 2019 colmando la perdita legata agli eventi degli ultimi anni, incluso lโ€™export. Il Mezzogiorno continua, dunque, a mostrare segnali di vitalitร  non indifferenti. Segno di una capacitร  competitiva e dellโ€™esistenza di un potenziale di sviluppo che va liberato e irrobustito. Per consolidare i risultati ottenuti, servono investimenti infrastrutturali adeguati e misure di sostegno incisive per le filiere individuate dal Piano Strategico della ZES Unica, oltre allโ€™incremento nellโ€™utilizzo delle Autorizzazioni Uniche e agli interventi in grado di assicurare sostegno alla resilienza del tessuto economico esistente.

Lโ€™Indice sintetico dellโ€™economia meridionale per il 2024 si attesta a 541,3 punti, in lieve calo rispetto al 2023, con un divario di 48,1 punti rispetto al Centro-Nord. Nel medio periodo il differenziale tra le due macroaree tende a ridursi: negli ultimi tre anni, il Mezzogiorno ha recuperato oltre 6 punti, segnale di una progressiva convergenza tra le due macroaree.

Seppur in calo nellโ€™ultimo anno a causa delle difficoltร  di comparti strategici come automotive e oil, lโ€™export meridionale supera i livelli del 2019 (+36 punti). Nel 2024 lโ€™export delle regioni meridionali ha toccato quasi 65 miliardi di euro, con un saldo commerciale negativo.

La manifattura del Sud รจ fortemente interconnessa con il resto dโ€™Italia, con un impatto economico maggiore rispetto ad altre aree del Paese. Lโ€™area รจ interconnessa in โ€œlungoโ€ e in โ€œlargoโ€ con il resto del Paese: per ogni euro che va allโ€™estero se ne aggiunge poco piรน di un altro (1,1) destinato al resto del Paese.

Lโ€™impatto complessivo a livello Paese generato dalla manifattura meridionale risulta maggiore rispetto a quello generato da un investimento in qualsiasi delle altre aree geografiche italiane: la realizzazione di investimenti nel manifatturiero meridionale genera, in media, una domanda aggiuntiva nel Centro-Nord.

Il Mezzogiorno concentra il 27% dellโ€™occupazione nazionale, con una crescita degli occupati del +2,2%nel 2024. Cresce anche lโ€™occupazione femminile, con un incremento del +3,3%, segnale di una trasformazione strutturale del mercato del lavoro.

Secondo i dati dellโ€™Agenzia delle Entrate il credito dโ€™imposta per la ZES Unica ha visto quasi 7.000 domande nel 2024 pervenute dalle imprese localizzate nelle regioni meridionali, per un totale di poco superiore ai 2,5 miliardi di euro di incentivi erogati. Con un importo medio di circa 370 mila euro ad azienda richiedente. Ciรฒ conferma come sul versante delle policy poste in essere per il Mezzogiorno, questo strumento sia uno tra i piรน rilevanti.

โ€“ foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo โ€“

(ITALPRESS).


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