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Al via a Palermo la conferenza internazionale dei procuratori generali
05 Mag 2022 17:23

PALERMO (ITALPRESS) – La riflessione sull’Ucraina come punto di partenza per affrontare il tema del rispetto dei diritti, ancora più urgente in un momento storico così delicato, ma anche indipendenza del pubblico ministero e cooperazione internazionale in ambito giudiziario. Questi i punti centrali della conferenza internazionale dei procuratori generali, svoltasi a Palazzo dei Normanni e per la prima volta tenutasi a Palermo.

All’appuntamento, che proseguirà domani pomeriggio nell’Aula bunker del carcere Ucciardone alla presenza del presidente della Repubblica, hanno preso parte 46 delegazioni: quelle dei paesi del Consiglio d’Europa, dei paesi osservatori del Consiglio d’Europa (Stati Uniti, Canada e Città del Vaticano) e dei paesi del Mediteraneo (Algeria, Libia, Marocco e Tunisia). I lavori si sono svolti a porte chiuse nella sala d’Ercole e sono stati introdotti dagli interventi del procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi, del presidente Ars Gianfranco Miccichè, del sindaco Leoluca Orlando e del segretario generale del Consiglio d’Europa Maria Pejcinovic Buric.

“Il Consiglio d’Europa è nato per condividere l’attuazione dei principi dello stato di diritto, governato dalla legge, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona -, sottolinea Salvi, – Ci unisce, innanzitutto, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ci unisce l’idea che la persona è inviolabile, così come lo è la sua dignità. Ci unisce il ripudio della guerra come strumento per la risoluzione delle controversie. Abbiamo voluto questa conferenza per riaffermare che la giurisdizione è la strada per la composizione dei conflitti individuali e collettivi”. Sotto quest’aspetto, il procuratore generale della Cassazione ha poi evidenziato l’impegno del Consiglio d’Europa nel supporto alla Corte penale internazionale per accertare se durante l’invasione russa in Ucraina siano stati commessi crimini contro l’umanità.

Un’altra priorità per la corretta applicazione della giurisdizione è, secondo Salvi, l’indipendenza del pubblico ministero, in quanto “si lega alla responsabilità democratica ed è diretta ad assicurare i diritti individuali e collettivi delle persone. L’indipendenza nell’esercizio del potere è sinonimo di correttezza e imparzialità”. I terreni su cui viene ritenuto necessario un intervento più deciso sono quelli della tutela ambientale e del cybercrime: quest’ultimo in particolare, spiega Salvi, costituisce per il Consiglio d’Europa “la sfida più grave, per la sua diffusività in ogni settore e per la minaccia alle infrastrutture virali della comunità”.

Anche Miccichè insiste sui concetti di indipendenza e imparzialità. “Qualsiasi dubbio espresso dai cittadini sulla buona fede della magistratura rischia di creare cortocircuiti. Politici e magistrati possono cooperare per il bene della collettività, purchè ci sia reciproco rispetto dei ruoli e vengano sempre perseguiti presunzione di innocenza e garanzia di giustizia nei processi”, afferma il presidente Ars.

Per Orlando è fondamentale che si passi “dalla cultura del diritto a quella dei diritti. Palermo è una città dove cane, gatto e topo non si inseguono tra loro ma camminano insieme: questo perchè il rispetto dei diritti della persona viene sempre garantito, il mio auspicio è che non venga mai meno e che la legge ne garantisca sempre la corretta applicazione”.

foto – Ufficio stampa

(ITALPRESS).


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