PALERMO (ITALPRESS) – Cinema d’autore, presentazioni di libri e una mostra fotografica per comprendere gli attuali drammatici avvenimenti attraverso la cultura di un paese dalla storia millenaria. E’ Ucraina. La terra di confine, il festival della cultura ucraina ideato da Kateryna Filyuk e Olena Moskalenko con il patrocinio dell’Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana, Comune di Palermo Assessorato alle Culture del Comune di Palermo e Università degli Studi di Palermo, che da domani e fino al 10 aprile si svolgerà a Palermo, con eventi aperti al pubblico e gratuiti diffusi tra Palazzo Steri, i Cantieri Culturali della Zisa, la Fondazione Sant’Elia, ZACentrale e il Centro Internazionale di Fotografia e il cinema Rouge et noir.
“Ancora una volta a Palermo l’arte si fa conferma di valori e diritti in un tempo di guerra e violenza: visione di accoglienza, valori di libertà e diritti alla pace e alla vita. Sul frontone del nostro Teatro Massimo si legge ‘l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vità, e questa iniziativa di speranza e di vita è resa possibile dalla straordinaria sensibilità artistica e dignità civile del popolo ucraino”, afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“UniPa in virtù della sua vocazione di diffusione della conoscenza è la dimensione più appropriata per rappresentare e divulgare tutte le diverse culture, dialogando con il territorio e con il mondo attraverso linguaggi e scienze diverse – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri -. Questo festival non è solo un’occasione per riflettere sulla cultura Ucraina, sul nostro tempo, sulle conseguenze della guerra, sulla perdita del domani e sulla speranza dell’avvenire, ma rappresenta un momento di concreta vicinanza che ci consente di essere partecipi e solidali con l’Ucraina e di diffondere, tramite l’arte, un messaggio di pace”.
“‘Ucraina. La terra di confinè, il festival di cultura ucraina che si terrà a Palermo fino al 10 aprile prossimo nasce dalla condivisione di un ‘sentirè comune di tante Istituzioni culturali della città. Palermo si sta dimostrando coesa nel difendere la vita contro ogni guerra e violenza, in un percorso condiviso di città/comunità e con l’obiettivo comune di attivare una riflessione continua sull’attuale situazione geopolitica attraverso Il coinvolgimento attivo delle istituzioni culturali del territorio che sono parte essenziale, attraverso il linguaggio dell’arte, nella costruzione di una autentica cultura di pace in questa città. Il coinvolgimento della città in tutte le sue articolazioni e declinazioni artistiche è urgente e sostanziale e rappresenta una vera e propria ‘Chiamata alle Artì necessaria per sostenere la visione democratica. Chiediamo a tutte le Istituzioni Culturali ed Artistiche di essere parte attiva del Festival”, dichiara Mario Zito, Assessore comunale alle CulturE.
“Nel momento cruciale, quando l’Ucraina cerca di difendere il suo diritto di esistere, quando la guerra ibrida e la guerra dell’informazione si sono trasformate in un’invasione russa in piena regola, l’agenda giornaliera della maggior parte dei media presenta un dibattito sulle questioni della sicurezza internazionale e sulle sfide geopolitiche di cui non si parla dai tempi della seconda guerra mondiale. Però, cosa significa ‘sfida geopoliticà? E, soprattutto, perchè sta succedendo quello che sta succedendo? Mentre le grandi narrative storiche e i resoconti geopolitici ne ostruiscono la comprensione, il linguaggio dell’arte risulta piuttosto trasparente e leggibile, dotato del potere di suscitare l’interesse e l’empatia. L’arte offre una possibilità di comunicare con coloro che, di solito, si occupano dei numeri nei rapporti statistici e militari, permette di parlargli da uomo a uomo di ciò che è stato visto e vissuto, di riflettere sull’esperienza propria e di metterla a confronto. Il festival della cultura ucraina a Palermo propone di scoprire la dimensione umana degli eventi storici degli ultimi 8 anni sia a coloro che sono al corrente dello svolgersi degli eventi in Ucraina, sia semplicemente alle persone non indifferenti colpite dagli ultimi avvenimenti”, spiega Kateryna Filyuk, organizzatrice e curatrice del festival.
Il festival si apre domani con l’inaugurazione della mostra (fino al 31 marzo) “La guerra 2014-2020” alla Fondazione Sant’Elia del fotografo Oleksandr Glyadelov, corrispondente in Ucraina orientale negli anni cruciali delle battaglie tra i separatisti e l’esercito ucraino.
Sabato 12 marzo inizia il ciclo dei documentari e dei “feature film” dei registri ucraini, che per quattro settimane porterà gli spettatori a conoscere le tecniche artistiche ucraine contemporanee e permetterà a loro di scoprire un prodotto culturale europeo autentico e sorprendente.
Il programma prevede inoltre la presentazione del libro di Lia Dostlieva e di Andrii Dostliev “Leccando le Ferite di Guerra,”, venerdì 25 aprile allo ZACentrale; sempre venerdì 25 aprile al Centro Internazionale di Fotografia si svolgerà la presentazione di foto che documentano l’attuale conflitto guerra in Ucraina, organizzata da Izolyatsia con 89books.
Per l’occasione Associazione Wilder e Cinema City in collaborazione con il Cinema Rouge et Noir organizzeranno, mercoledì 16 marzo alle ore 21 (con replica venerdì 18 alle 16) la proiezione speciale, in anteprima del film Reflection di Valentyn Vasyanovyc, il regista ucraino che recentemente ha dichiarato “Resto a Kyiv. Voglio essere tra persone consapevoli della loro appartenenza etnica, culturale e politica. Voglio essere tra queste persone per acquisire esperienze importanti che mi aiuteranno a creare storie vere su di loro”. Il film arriva direttamente dall’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2021.
Durante il festival sarà effettuata una raccolta fondi a favore delle organizzazioni umanitari impegnate nel combattere la crisi umanitaria in Ucraina.
(ITALPRESS).