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#Scherzoalsud Niente Russia 2018, ci tocca aspettare Quatar 2022. Un mondiale a Natale, giocando a tombola?

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Non c’è lavoro, non ci sono soldi e non ci sono strade. Siamo messi male qui al Sud. Ma qualche vantaggio ce l’abbiamo. Piccolo ma ce l’abbiamo. E non parlo del clima, del mare vicino o delle belle brunette. Ad esempio a delusioni come questa della mancata qualificazione per i mondiali dell’Italia reagiamo un po’ meglio. Niente “non l’avrei mai immaginato”, al massimo qualche “mai una gioia”.

Qui siamo abituati alle nostre squadre che spesso hanno meno mezzi tecnici e soprattutto economici di quelle del nord. E non diamo niente per scontato, nemmeno i pagamenti degli stipendi ai calciatori o le vittorie contro squadre che hanno un decimo dei tuoi tifosi ma magari un presidente più ricco. Volete che vi parli delle finali di play off perse dalla squadra della mia città? E delle dirette tv dalle sedi federali dove si presentavano le fidejussioni per le iscrizioni al campionato? No, meglio di no, scorrerebbero lacrime sulla tastiera e rischierei di rovinare il notebook appena comprato. Inzò, figuratevi se qualcuno quaggiù pensava che fosse facile battere gli svedesi inventori dell’IKEA o che potesse arrivare un aiutino dall’arbitro.

Peccato perché c‘è rimasto quasi solo il calcio a unire l’Italia e a farci mettere le bandiere sul balcone. E anche a farci stare tutti insieme davanti alla tv per quel rito laico che è un mondiale. E non lo dico perché mi finanziano le lobby dei chioschetti delle bandiere o delle pizzerie al taglio, anche se ripensandoci se qualcuno mi leggesse e volesse mandare qualcosa…

So cosa state pensando, tra quatto anni ce n’è un altro. No. Nel 2022 si gioca in Quatar. A Dicembre. Che facciamo guardiamo le partite giocando a tombola? E’ uscito il 42? No, è uscito il Giappone, ha perso ai rigori.

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Sandro Simone