In queste settimane stiamo vedendo su Rai1 “Romanzo famigliare”, la fiction firmata da Francesca Archibugi che vede protagonista un cast d’eccezione nel racconto di una storia legata proprio alla famiglia. Con Vittoria Puccini, ci sarà anche Francesco Di Raimondo che gentilmente ci ha concesso quest’intervista. Dopo un diploma al Liceo Classico Tito Lucrezio Caro di Roma, porta avanti lo studio sul teatro e sul clarinetto, per poi laurearsi in filosofia. Ben presto entra a far parte del piccolo e grande schermo con “Provaci ancora Prof. 5” e “Belli di papà”.
Chi è Francesco Di Raimondo?
E’ un giovane ragazzo che studia filosofia all’università e recitazione, oltre che clarinetto al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. E’ un insieme di tante cose e gli piace molto esserlo. Ha il privilegio di non dover scegliere.
Com’è nata la passione per la recitazione?
In realtà, un po’ per caso, su consiglio di un’amica e di mia madre. Mi sono iscritto a una scuola di recitazione cercando di superare l’ostacolo della timidezza. Ho principalmente una formazione teatrale, dovuta agli studi a Roma e a Parigi. Soltanto successivamente mi sono cimentato nel piccolo e grande schermo.
Sei giovane ma nonostante questo hai fatto molto teatro. E’ importante per un attore?
Direi proprio di sì perché permette a un interprete di avere una formazione molto più completa. A me ha permesso di portare anche sul set quegli strumenti tecnici molti utili che ho imparato sul palcoscenico. Grazie al teatro, sono riuscito a gestire la mia emotività cercando di farla arrivare al pubblico, anche se devo ammettere che tutte le volte che salgo sul palco è come come se fosse la prima volta.
Non solo recitazione ma anche la musica ricopre un ruolo importante. Cosa ti trasmette di diverso quest’arte?
Credo che la musica, a differenza delle altre arti, sia più veloce e immediata. Non appena sentiamo una nota, scatta qualcosa dentro.
In queste settimane su Rai1 ti stiamo vedendo in “Romanzo famigliare”. Per quali motivi hai accettato questo progetto?
Posso dirti che il cast è davvero eccezionale e trovarmi a recitare con loro è un’enorme soddisfazione. Inoltre, regista e sceneggiatura sono straordinarie. Il mio personaggio è meraviglioso, perché mi ha permesso di unire musica e teatro, le mie grandi passioni.
Interpreti Federico, maestro di clarinetto di Micol, la giovane protagonista. Ci racconteresti un po’ di lui?
E’ un ragazzo molto serio, consapevole di sé stesso e responsabile. Il suo è un vero e proprio amore per la musica, qualità che lo unisce a Micol. Il loro sarà un rapporto a distanza, di amore e tenerezza. Ben presto si capiranno alcuni aspetti caratteriali che prima erano rimasti in ombra.
Com’è stato lavorare con un’attrice come Vittoria Puccini?
Vittoria è una persona deliziosa, sia sul set che fuori. E’ una delle attrici che ho sempre amato di più. E’ un’ottima professionista e il personaggio di Emma è molto ben riuscito.
Qual è per te il “Romanzo famigliare” perfetto?
La nostra fiction è ben riuscita anche per la verità dei dialoghi e delle emozioni che raccontiamo. Quello che emerge della famiglia è che ci sono aspetti positivi e aspetti negativi con dinamiche che spaziano in tutti i campi e credo che sia proprio questo un romanzo famigliare riuscito.