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Whirlpool di Napoli, operai rischiano il licenziamento, Siani va a trovarli

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  • Alessandro Siani ha partecipato a una manifestazione degli operai della Whirlpool di Napoli.
  • A rischio oltre 300 posti di lavoro. La fabbrica è stata già chiusa.
  • L’intervento dell’attore napoletano, figlio di un operaio.

Alessandro Siani, il famoso attore napoletano, si è recato nella fabbrica di Whirlpool di Napoli, in via Argine, chiusa e in via dismissione, per partecipare alla giornata di lotta organizzata dagli operai e dalla FIOM per dire no ai licenziamenti: a rischio oltre 300 posti di lavoro.

Alessandro Siani, il cui vero nome è Alessandro Esposito, figlio di un operaio dell’allora Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco, è salito sul palchetto della manifestazione, avvenuta ieri, domenica 19 settembre, nel giorno della festa di San Gennaro, patrono di Napoli, e ha raccontato: “Papà era operaio, mamma casalinga, abbiamo vissuto anche noi la cassa integrazione. Io ricordo quei giorni, quei giorni di cassa integrazione…E vedete, sono i dettagli che fanno la differenza per chi vive un momento di difficoltà”.

E ancora: “Ricordo che quando mammà andava in salumeria il prosciutto crudo costava molto e nuje mangiavamo soltanto la spalla, la spalla di prosciutto cotto. I toast col prosciutto cotto… La difficoltà di un paio di scarpe? Facevi tutto l’anno. E mica compravamo che so, le Superga. Andavamo in un negozio, ricordo ancora, si chiamava Musto e pareva Ikea, te le dovevi montare tu le scarpe… Io ero più grande delle scarpe che avevo al piede”.

“Quando veniva un amico a casa? – ha proseguito l’attore – Le case loro erano belle io dormivo con mia sorella avevo un divano letto che s’arapeva sotto ‘o lampadario. Avevo vergogna di fare entrare gente in casa, dicevo ai miei amici: studiamo sul pianerottolo che stiamo più freschi… Ebbene sono questi particolari che non conosce chi ci governa”.

“Però ricordo anche la bellezza della semplicità: andare in Calabria in vacanza quei pochi giorni, in quattro in macchina, finestrino aperto mammà che pigliava nu piezz ‘e pane e ce lo spartivamo. Eravamo felici e non lo sapevamo”, ha concluso Siani.

Foto: IlMattino.it.

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Published by
Walter Giannò