Avrebbe abusato del suo ruolo di sindaco pretendendo un braccialetto di diamanti del valore di 2-3 mila euro dall’imprenditore che si era aggiudicato l’appalto per la mensa dell’Istituto scolastico comprensivo del Comune di Sant’Arpino, convincendolo inoltre più volte ad incontrarsi con la scusa di dover discutere del menù relativo ai bimbi affetti da celiachia.
Sono le accuse contestate nell’ordinanza di arresto notificata dai carabinieri al primo cittadino Eugenio Di Santo (finito ai domiciliari); le circostanze sono emerse in seguito alle indagini nate dalla denuncia dell’imprenditore, che opera nel Casertano, e condotte dalla Procura di Napoli Nord con intercettazioni ambientali e telefoniche; gli investigatori hanno anche effettuato riprese video dei numerosi incontri avuti da Di Santo con l’imprenditore, che ha però sempre respinto le richieste illecite.
Il sindaco, è emerso, ha anche offerto all’imprenditore l’alternativa di pagare una somma di danaro corrispondente al valore del braccialetto, somma da girare a un giudice, che però è risultato essere un personaggio inventato. Nel corso dell’ultimo incontro, intercettato dai carabinieri, Di Santo, per farsi consegnare il danaro, ha fatto leva invece sulla provvisorietà del contratto d’appalto, di durata annuale, facendo capire all’imprenditore che avrebbe dovuto “ragionare in prospettiva“. Anche in questo caso, l’operatore, ha seccamente rifiutato.