Sul cedimento del viadotto “Himera”, avvenuto lo scorso 10 aprile lungo l’autostrada Palermo-Catania, ho presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, per chiedere di sapere:
– se il ministro in indirizzo intenda avviare un’indagine al fine di accertare tutte le responsabilità di chi aveva il compito di controllare lo stato delle strade e delle autostrade in questione ed intervenire al fine di scongiurare cedimenti e crolli;
– se in particolare intenda accertare le responsabilità di chi ha gestito la manutenzione sull’autostrada Palermo-Catania e di chi sarebbe dovuto intervenire per mettere in sicurezza la frana che ha determinato il cedimento del pilone del viadotto “Himera”;
– se ritenga opportuno istituire una task force di tecnici in modo da predisporre un progetto efficace, un programma scadenzato dei lavori per il ripristino dell’autostrada e nel frattempo trovare delle soluzioni alternative che riducano al minimo i disagi per gli automobilisti;
– se il governo ritenga destinare immediatamente le risorse necessarie per la progettazione e la realizzazione delle attività di demolizione e ricostruzione;
– se il governo intenda modificare la normativa sugli appalti ed in modo più specifico il perverso meccanismo del ribasso che, prima, induce le imprese a ridurre oltremodo i costi di realizzazione delle opere al fine di aggiudicarsi i bandi e, dopo, le spinge a risparmiare sui materiali e sui lavori compromettendo così la qualità dell’opera;
– se il governo ritenga intervenire al fine di migliorare il sistema dei controllidurante l’esecuzione dei lavori delle opere, il sistema dei collaudi e della manutenzione delle infrastrutture pubbliche.
Giuseppe Lumia
Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:
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Lumia – Al ministro delle infrastrutture e dei trasporti. –
Premesso che:
la Sicilia è letteralmente divisa in due a causa dell’interruzione della più importante arteria di comunicazione stradale che collega le principali città dell’Isola. Il 10 aprile scorso, infatti, si è verificato il cedimento di un pilone che ha fatto incrinare il viadotto “Himera”, al kilometro 61 dell’autostrada Palermo-Catania tra gli svincoli di Scillato e Tremmonzelli, rendendolo quindi inagibile;
tale cedimento è stato causato dall’avanzare di un fronte franoso di circa 300 metri in atto da ben 10 anni sulla strada provinciale Scillato-Caltavuturo che costeggia per l’appunto l’autostrada. Diversi milioni di metri cubi di detriti hanno investito tre piloni del viadotto “Himera”. Uno di questi si è spezzato alla base e inclinandosi ha causato l’avvallamento della carreggiata, in direzione Palermo, che a sua volta minaccia quella accanto. Al momento, quindi, il traffico è interrotto su entrambi i sensi di marcia;
solo grazie ad una fortunata coincidenza non ci sono state vittime, visto che al momento in cui si è verificato il cedimento il tratto di autostrada in questione risultava aperto al transito. Dalle prime ricostruzioni fatte dalla stampa le autorità competenti al controllo diretto non hanno mai rilevato il problema e non sono mai intervenute, nonostante alcune amministrazioni locali l’avessero segnalata più volte;
la situazione è drammatica per alcuni Comuni. In particolare Caltavuturo è semi isolato a causa di un’altra frana lungo la provinciale 24 che collega il centro abitato con lo svincolo di Scillato;
non vi sono solo problemi per la viabilità, perché il cedimento del pilone ha danneggiato anche i cavi della fibra ottica che serviva il distretto telefonico di Cefalù, mettendo fuori uso le linee di un’intera area delle Madonie, in provincia di Palermo, che comprende i centri di Ganci, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, Castellana Sicula, Cerda e Caltavuturo;
dalle prime verifiche fatte dai tecnici dell’Anas i lavori di ripristino dell’autostrada rischiano di essere molto lunghi e costosi, visto che si prevede la demolizione delle quattro campate del viadotto Himera, nonché la loro ricostruzione. Questo ovviamente dopo aver arrestato la frana e messo in sicurezza il terreno circostante;
i disagi per gli automobilisti sono notevoli. I percorsi alternativi, infatti, non offrono soluzioni dignitose. Si tratta spesso di strade secondarie in cattive condizioni che allungano i tempi di percorrenza di almeno un paio d’ore e non adatte al transito dei mezzi pesanti. Mentre i danni all’economia dell’Isola sono incalcolabili se si considerano le ricadute negative sul comparto del turismo e sul trasporto delle merci;
purtroppo si tratta dell’ultimo di una lunga serie di crolli che hanno riguardato la rete stradale siciliana. Solo qualche mese fa aveva suscitato grande clamore il crollo del viadotto “Scorciavacche”, sulla statale Palermo-Agrigento, inaugurato alla vigilia di Natale 2014 e crollato dopo appena una settimana. Nel febbraio 2013 era crollata una porzione del viadotto “Verdura” nei pressi di Ribera, lungo la statale 115 che collega Agrigento con Sciacca. A distanza di qualche mese nei pressi di Licata, in provincia di Agrigento, sulla statale 626 che collega Campobello di Licata, Ravanusa e Canicattì le carreggiate di un ponte si avvallarono a causa di un cedimento delle travate;
proprio ieri, in data 13 aprile 2015, il presidente dell’Anas Pietro Ciucci ha annunciato le dimissioni a partire dall’assemblea di approvazione del bilancio 2014, che si terrà a metà maggio. Tali dimissioni, che sono state apprezzate dal governo, non possono certo chiudere il capitolo dell’accertamento delle responsabilità sul cedimento del viadotto “Himera” e sui numerosi problemi infrastrutturali verificatisi in questi anni alle strade e autostrade in Sicilia gestite dall’Anas,
si chiede pertanto di sapere:
se il ministro in indirizzo intenda avviare un’indagine al fine di accertare tutte le responsabilità di chi aveva il compito di controllare lo stato delle strade e delle autostrade in questione ed intervenire al fine di scongiurare cedimenti e crolli;
se in particolare intenda accertare le responsabilità di chi ha gestito la manutenzione sull’autostrada Palermo-Catania e di chi sarebbe dovuto intervenire per mettere in sicurezza la frana che ha determinato il cedimento del pilone del viadotto “Himera”;
se ritenga opportuno istituire una task force di tecnici in modo da predisporre un progetto efficace, un programma scadenzato dei lavori per il ripristino dell’autostrada e nel frattempo trovare delle soluzioni alternative che riducano al minimo i disagi per gli automobilisti;
se il governo ritenga destinare immediatamente le risorse necessarie per la progettazione e la realizzazione delle attività di demolizione e ricostruzione;
se il governo intenda modificare la normativa sugli appalti ed in modo più specifico il perverso meccanismo del ribasso che, prima, induce le imprese a ridurre oltremodo i costi di realizzazione delle opere al fine di aggiudicarsi i bandi e, dopo, le spinge a risparmiare sui materiali e sui lavori compromettendo così la qualità dell’opera;
se il governo ritenga intervenire al fine di migliorare il sistema dei controlli durante l’esecuzione dei lavori delle opere, il sistema dei collaudi e della manutenzione delle infrastrutture pubbliche.