Inviata al Mipaaf la richiesta della Regione Puglia per integrare l’elenco dei comuni pugliesi aventi diritto alla deroga al superamento della soglia di resa di uva ad ettaro per le superfici vitate iscritte nello schedario per la produzione dei vini cosiddetti comuni.
Giacenze di vino non Dop e non Igp
La richiesta darebbe diritto ai produttori delle aree vitate regionali di far fronte, in termini economici, alle giacenze di vino non Dop e non Igp in costante crescita negli ultimi anni.
“In Puglia la produzione dei vini comuni e varietali rappresenta circa il 40% del vino complessivamente prodotto in ogni vendemmia. A seguito delle opportune verifiche fatte dai nostri Uffici regionali – commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia – e accogliendo le istanze dei produttori vinicoli, per il tramite delle associazioni di categoria, abbiamo chiesto di poter beneficiare, per la campagna vendemmiale 2022-2023, del superamento della resa massima di uva ad ettaro fissata in 30 tonnellate e, comunque, in deroga, non oltre le 40 tonnellate ad ettaro. Come inserito nella norma, è accertato che la Puglia registra la presenza di almeno il 25% dei produttori operanti nei comuni segnalati che hanno avuto una resa produttiva superiore ai limiti determinati in almeno un’annualità tra il 2015 e il 2019”.
Aiuto per piccoli produttori
“Questa opportunità – conclude – è stata introdotta dal decreto ministeriale dello scorso dicembre 2021, mediante la quale i produttori di uva da vino da tavola, specialmente i piccoli e medi viticoltori, potranno coprire i costi di produzione sempre più onerosi per le nostre imprese. Rispettando i tempi previsti dal provvedimento ministeriale, abbiamo infatti chiesto di integrare con ulteriori 72 comuni, per un totale di 85, l’elenco degli areali pugliesi che possono beneficiare della deroga”.
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