La situazione degli sbarchi a Pozzallo (Provincia di Ragusa) è disastrosa. La città marittima di Pozzallo, che ospita il porto più grande della Sicilia orientale, si trova vicinissima alla Libia. Motivo per cui la stragrande maggioranza degli sbarchi avviene da noi. In Libia, oltre alla guerra, c’è un’organizzazione – a mio avviso criminale – che organizza le fughe verso il Mediterraneo, più precisamente verso le nostre coste ragusane.
Questo significa che noi ogni anno dobbiamo accogliere una quantità infinita di uomini, donne e bambini. Adesso il Centro di prima accoglienza di Pozzallo, che può contenere al massimo 250 persone, è al collasso. Il Centro per l’accoglienza di minori non accompagnati, che si trova ad Augusta, è disastrato sotto tutti i punti di vista.
Pochi giorni fa sono arrivate altre 957 persone. Tra i profughi ci sono molte donne (la maggior parte in gravidanza) e 182 minori, sei neonati arrivati in stato disumano e completamente disidrati. Noi non possiamo continuare ad affrontare da soli questa grave situazione. Pozzallo sta diventando un’altra Lampedusa. Forse anche peggio. Il meccanismo dell’accoglienza si è inceppato in un caos ingovernabile. Da mesi il Governo nazionale è fermo alla fase dell’individuazione di linee e percorsi comuni. Nessun atto concreto ma solo parole imbarazzanti conditi dal solito piagnisteo sull’Europa che non ci aiuta. Noi, invece abbiamo bisogno di un aiuto concreto perchè non possiamo più caricarci responsabilità enormi e materialmente non abbiamo le strutture e i fondi necessari per continuare a gestire l’accoglienza dovuta. Facciamo appelli da anni, da mesi e tutto tace. Solo promesse non mantenute. Cosa facciamo? Dire che siamo disperati è davvero poco. Il nostro Sindaco Luigi Ammatuna non sa più a chi rivolgersi.