Inizia sotto ottimi auspici la vendemmia 2013, con condizioni meteo che dovrebbero assicurare una produzione al rialzo dopo i cali degli ultimi anni. La Coldiretti prevede circa 42 milioni di ettolitri, in aumento del 3% rispetto allo scorso anno, quando si erano avuti 39,3 milioni di ettolitri secondo i dati Assoenologi, in crollo dell’8% sul 2011.
Anche se saranno decisive le prossime settimane, i tempi si sono allungati. Oggi si è cominciato a raccogliere i grappoli di uva pinot nell’Oltrepo Pavese e in Franciacorta, nel bresciano. Le uve bianche da spumante – che hanno bisogno di alta acidità e basso grado zuccherino – tradizionalmente segnano l’avvio delle vendemmia in Italia. Per le grandi uve rosse autoctone (Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo) bisogna attendere ancora, almeno 15-20 giorni.
A Montalcino per il nobile Brunello, ”siamo in ritardo di 10 giorni abbondanti” dice il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Si torna alle vendemmie degli anni Ottanta e Novanta, con tempi meno sincopati. ”Se non ci saranno sconvolgimenti – dicono i tecnici Coldiretti – si prevede una buona qualità con una produzione destinata per oltre il 40% al Doc (che conta 331 vini) e al Docg (59 vini); il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) e il restante 30% ai vini da tavola. La produzione di bianchi quest’anno, sempre secondo la Coldiretti, dovrebbe superare leggermente quella dei rossi. La vendemmia attiva in Italia una ‘macchina economica’ che produce, con la sola vendita del vino, oltre 9 miliardi di euro di fatturato, e dà lavoro a 1,2 milioni di addetti. La vendemmia 2013 coinvolgerà 650mila ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dove lavoreranno quest’anno – segnala l’organizzazione agricola sulla base delle richieste giunte finora – un maggior numero di italiani rispetto ai lavoratori extracomunitari, a causa della crisi. Ogni grappolo d’uva mette in moto – secondo una ricerca Coldiretti – ben 18 comparti produttivi, dall’industria di trasformazione al commercio, dalla lavorazione del vetro a quella del sughero, proseguendo con trasporti, turismo, cosmetica, bioenergia ecc.
I risultati della vendemmia 2013 dovrebbero collocare l’Italia al secondo posto tra i produttori mondiali di vino dopo i concorrenti francesi, che dovrebbero godere anch’essi di un aumento: 46 milioni di ettolitri, +11%. Oltre la metà del fatturato della vendemmia 2013 made in Italy sarà realizzato all’estero. Il Brunello vende sui mercati esteri il 65-70% del proprio prodotto, ”numeri che si confermano anche quest’anno – dice Bindocci – Germania, Usa, Svizzera, Gran Bretagna, EstEuropa chiedono il Brunello e la qualità. Sul mercato italiano stendiamo un velo pietoso. Il problema è incassare, l’attesa media e’ arrivata a 187 giorni, oltre sei mesi. E poi ci sono gli insoluti: abbiamo cancellato mille clienti in Italia, preferiamo non servirli. E sul mercato interno – dice Bindocci – non vediamo miglioramenti a breve”. Nel 2012 i consumi di vino in Italia sono scesi al minimo storico (22,6 milioni di ettolitri); nei primi sei mesi 2013 risultano in ulteriore calo del 2%.