Gli uomini busta e uomini bidoni che scivolano sui loro stessi rifiuti. È il murale dell’artista abruzzese Alleg, realizzato nell’area del terminal degli autobus extraurbani di Campobasso.
“Un ecomostro – denuncia l’associazione Malatesta, che è tornata a proporre un intervento ‘artistico’ in zona – che ogni giorno è luogo di passaggio di centinaia di studenti e lavoratori”.
Un’opera, lunga 45 metri e alta nove che “ha rappresentato esattamente quello che siamo e che produciamo, quello che non siamo capaci di gestire”. Un “muro che parla a tutti coloro che vivono quel luogo, attraverso una sintesi tecnica di colori e linee e con un messaggio ben chiaro”.
“Oltre al problema di transito legato al passaggio pedonale nella rotonda della tangenziale, che ogni giorno fa rischiare davvero la vita alle persone che devono raggiungere gli autobus – osservano dall’associazione – c’è ancora quello legato alla sporcizia. Non ci sono raccoglitori di immondizia se non dinanzi all’unico bar/biglietteria/informazioni e nessuna cura è prestata al luogo. Da circa 20 anni, il tema del terminal bus è rientrato nelle campagne elettorali di tutti i partiti che hanno provato la scalata alle amministrazioni locali. Ognuno con la propria alchimia intellettuale, ha promesso la soluzione del problema”.
E allora – concludono dall’associazione – “ben vengano i muri che parlano“.
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