';

Una meta turistica del Sud: Il Palombaro Lungo, seppellito e ritrovato
30 Gen 2017 09:15

L’ingegneria del XIX secolo, al Sud, era sofisticata, per partorire un’opera che serviva un’intera città di un bene primario: l’acqua.

La città è prossima a divenire Capitale Europea della Cultura e parliamo dunque di Matera, l’opera è il Palombaro Lungo.

Un nome curioso con cui è stata appellata una cisterna che poteva contenere anche 5 milioni di litri d’acqua.

Essa approvvigionava tutta la città e con il tempo era andata dispersa.

Nel senso che è stata riscoperta solo nel 1991 da alcuni studiosi, che l’hanno esperita a bordo di un gommone.

E cosa hanno scoperto?

La sua perfezione di costruzione dell’epoca è testimoniata da pareti in tufo rivestite da un particolare intonaco che lo rende impermeabile. La sua altezza è pari a 15 metri.

I materani in tempi passati, attraverso due grandi fori, calavano i secchi e attingevano acqua. Infatti nell’esplorazione, di tali secchi perduti, ne sono stati trovati a iosa. Particolare curioso.

Il terreno argilloso che la circonda ne ha permesso il temporaneo ricoprimento totale.

Il Palombaro Lungo è divenuto meta turistica e come riporta l’Ansa, nel 2016 ha richiamato ben 10.000 persone che hanno percorso il suo itinerario.

Il Sud è un immenso sito di archeologia e arte, e non si finisce mai di scoprire nuovi luoghi suggestivi da visitare.

Foto: VisitaMatera.com.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento