Il Consiglio dei Ministri il 28 ottobre ha approvato il disegno della Legge di Bilancio 2022. Nel pacchetto di misure e interventi, previsti per sostenere la crescita e la competitività del Paese, il governo ha inserito anche la proroga degli incentivi del piano Transizione 4.0, come già anticipato nel Documento Programmatico di Bilancio 2022.
In particolare, l’articolo 9 del disegno della Legge di Bilancio 2022è dedicato alla “Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative”.
Secondo la prima bozza del disegno di legge di bilancio la proroga dei crediti d’imposta sarà triennale per i beni strumentali e decennale per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design, con una rimodulazione delle aliquote agevolative per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2023.
Nel 2021 per gli acquisiti dei beni materiali inclusi nell’Allegato A erano previste aliquote del 50% per investimenti fino a 2,5 milioni, 30% per investimenti da 2,5 a 10 milioni e 10% per investimenti da 10 a 20 milioni.
Nel 2022 queste aliquote diminuiranno come segue:
A partire dal 1° gennaio 2023 e fino a tutto il dicembre 2025, con consegna allungata fino al giugno 2026, ci sarà un’ulteriore riduzione secondo questo schema:
Anche per i beni immateriali previsti dall’Allegato B è prevista una sostanziale riduzione. Per il 2021 e il 2022 l’aliquota è fissata al 20%. La bozza della legge di bilancio 2022 prevede una proroga ancora al 20% per il 2023 e poi al 15% per il 2024 e al 10% per il 2025.
Non è al momento prevista nessuna proroga per i beni non 4.0 (ex superammortamento) incentivati quest’anno al 10% e per il 2022 al 6%, sia per i beni materiali che immateriali.
Per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design è invece prevista una proroga dei crediti di imposta di 10 anni (fino al 2031 per le attività di ricerca e sviluppo e fino al 2025 per quelle di innovazione e design).
Se per il 2022 resteranno invariate le aliquote attuali (20% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 4 milioni, 10% per attività di innovazione o design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni, 15% per attività di innovazione con obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 2 milioni), negli anni successivi le aliquote verranno sensibilmente ridotte.
Per la ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, dal 2023 il credito sarà riconosciuto nella misura del 10%, con massimale a 5 milioni di euro (dagli attuali 4 milioni).
Il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica e per design e ideazione estetica invece resterà al 10%, nel limite massimo di 2 milioni fino al 2023 e sarà ridotto al 5%, sempre nel limite massimo di 2 milioni nel 2024 e 2025.
Per quanto riguarda invece il credito d’imposta per innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica il bonus sarà pari al 15%, con un limite massimo di 2 milioni, fino al 2022, al 10%, con un limite massimo di 4 milioni nel 2023 e pari al 5% con un limite massimo annuale di 4 milioni nel 2024 e 2025.
La Nuova Sabatini verrà rifinanziata con 180 milioni per ciascun anno dal 2022 al 2026. La legge supporta gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese con un contributo a sostegno degli interessi pagati per il finanziamento contratto al fine di acquistare beni strumentali.
A sostegno delle attività di internazionalizzazione verrà aumentata di 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, la dotazione del Fondo 394/1981 per la concessione di finanziamenti agevolati e di 150 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, la dotazione del Fondo di cui all’art. 72, comma 2, del D.L. 18/2020, per la concessione del contributo a fondo perduto.