Papa Francesco “si è ricordato di una lettera che gli avevo inviato, nella quale chiedevo che, per ostacolare l’uso strumentale della Chiesa e dei sacramenti da parte della ‘ndrangheta, venissero aboliti per 10 anni i padrini per i sacramenti del Battesimo e della Cresima, almeno per la mia diocesi. Papa Francesco vuole che tutti noi, vescovi della Calabria, ci incontriamo per discutere di questo problema e inviare poi una relazione scritta a lui personalmente“.
Lo ha riferito l’arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, secondo quanto riporta una nota dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi. L’incontro tra mons. Morosini ed il Pontefice è avvenuto nella Sacrestia della Basilica di San Pietro dove il Santo Padre ha imposto il “pallio” a 24 arcivescovi metropoliti tra i quali lo stesso Morosini. “Papa Francesco – ha riferito il presule – dopo la visita a Cassano, è rimasto molto colpito dalla realtà calabrese. Mi ha incoraggiato ad andare avanti, con forza e fiducia, nel ministero episcopale a Reggio Calabria. Poi, e questo mi ha sorpreso molto, si è ricordato di una lettera che gli avevo inviato“.
Al rientro dall’Assemblea generale della Cei, svoltasi nel maggio scorso, mons. Morosini aveva ampiamente parlato della sospensione dei padrini dalle colonne dell’Avvenire di Calabria, dichiarando che “il padrino oggi ha perso di fatto il profilo teologico-pastorale, ed é diventato semplicemente una ‘figura di riferimento’, all’interno di un rapporto di parentela o di amicizia, se non di altro … Una ‘referenza’, insomma, che di fatto, in genere, non ha più nulla di quello che é teologicamente e pastoralmente la figura del padrino“. Anche nelle omelie delle celebrazioni delle cresime mons. Morosini, forte anche dell’esperienza pastorale vissuta nella Locride, ribadisce con forza questo concetto. La richiesta di voler sospendere la figura dei padrini dalla celebrazione delle Cresime e dei Battesimi, avanzata già da diversi mesi, è scritto nella nota, “è un ulteriore tentativo di contrasto alla strumentalizzazione della Chiesa da parte della criminalità organizzata. Un impegno concreto di cui anche il Santo Padre comprende la delicatezza, per questo chiede a tutti i vescovi della Calabria di riunirsi per discuterne insieme“.
Lascia un commento