Il Sud e le strategie per il suo rilancio sono al centro del programma del terzo polo, l’alleanza politica tra Azione e Italia Viva per le prossime elezioni politiche del 25 settembre. Il documento programmatico è stato presentato questa mattina. Il programma è di 68 pagine, suddiviso in 20 punti, che si può scaricare qui.
Il secondo capitolo del programma è intitolato “La crescita del Mezzogiorno”. Ecco alcuni spunti: “Le opportunità per rilanciare il Mezzogiorno passano dalle risorse europee che garantiscono complessivamente 130 miliardi sino al 2027. A queste risorse vanno aggiunte le somme dei fondi per lo sviluppo e la coesione (73.5 miliardi di cui l’80 per cento è destinato al Sud)”. Obiettivo di fondo è far diventare il Sud un secondo motore dell’economia per rendere questa area del Paese attrattiva per gli investimenti e ricca di opportunità per i giovani.
Per Mara Carfagna, front runner della nuova alleanza, “si costituisce finalmente una alternativa di voto per gli elettori che hanno apprezzato il ‘metodo Draghi’ della responsabilitá e della serietá: il solo metodo che consente di ottenere risultati in favore dell’Italia. L’accordo tra Azione e Italia Viva consentirá a centinaia di migliaia di italiani di dire ‘basta’ agli estremismi e alle vuote promesse dei vecchi schieramenti. Sono certa che saremo la vera proposta innovativa di queste elezioni: comincia un percorso che renderá piú equilibrata e forte l’Italia”.
Carlo Calenda – che è anche il leader del gruppo – ha offerto la sua analisi sui motivi che hanno portato alla fine anticipata della legislatura. Per il leader del terzo polo sono due i punti di crisi: “la prima l’elezione del presidente Mattarella, che non voleva essere rieletto e l’altra è l’ignominia della caduta di Draghi. Chiediamo agli italiani di non dimenticare. Perché se si perde il ricordo noi ripeteremo gli stessi errori. Draghi non è caduto perché governava male ma per l’invidia di Conte, per le voglie di Berlusconi di diventare presidente del Senato e o della Repubblica e la paura di Salvini di vedere cadere i propri consensi in favore della Meloni”.
Calenda, poi, ha detto: “A persone come Cottarelli, Bonino e Bentivoglio e tanti altri voglio dire: le porte continuano a essere aperte”. E la previsione: “Il PD tornerà dopo 5 minuti dopo le elezioni dai 5 Stelle. Basta leggere le dichiarazioni di Orlando, Bonini, Boccia“.
A proposito, poi, del programma, Calenda ha detto. “Siamo a favore di un salario minimo, della cancellazione delle false cooperative e di una legge sulla rappresentanza per evitare i contratti pirata. Nessuno dovrebbe lavorare per meno di nove euro l’ora, ma non siamo per un irrigidimento indiscriminato dei contratti che porta solo disoccupazione, in un mondo in cui la specializzazione cambia continuamente”.
E ancora: “Basta con un ambientalismo ideologico che spinge le aziende a trasferirsi nei Paesi dove possono inquinare, con il risultato che l’ambiente peggiora e noi perdiamo l’occupazione. I voti del PD al Parlamento europeo sull’abbandono delle motorizzazione a combustione anche con biocarburanti valgono 100mila posti di lavoro in meno”. “È semplicemente ridicolo – ha aggiunto – il PD che dica sì al rigassificatore a patto che si spenga tra cinque anni: il rigassificatore si spegnerà quando avremo la possibilità di avere un’energia alternativa. La transizione ambientale è una cosa seria e va gestita bene, le rinnovabili non possono andare da sole perché sono intermittenti, non abbiamo il vento del mare del Nord, per arrivare ad emissioni zero non possiamo usare tutte le rinnovabili, abbiamo bisogno di un’energia costante che non emetta: l’unica energia costante che ha emissioni zero si chiama nucleare, se qualcuno ha una soluzione diversa la proponga”.
Calenda ha affermato che bisogna “andare avanti con l’agenda e il metodo Draghi, di buon senso e di buon governo. Per questo se avremo un largo mandato dagli italiani chiederemo a Draghi di restare come presidente del consiglio. Noi vogliamo attuare le riforme del PNRR chi lo vuole cambiare lo vuole far saltare”.