Le addizionali regionali aall’Irpef e all’Irap in Sicilia sono ai limiti massimi di ribasso ammissibili per legge. È quanto emerge da un report realizzato dall’assessorato regionale all’Economia, guidato da Gaetano Armao.
La dinamica delle addizionali regionali dal 2017 al 2021
La dinamica delle addizionali regionali negli ultimi quattro anni vede un differenziale negativo sia per l’imposta sul reddito delle persone fisiche che sull’imposta regionale sulle attività produttive.
Nello specifico l’Irpef nell’anno di imposta 2017 era all’1,73%, mentre nel 2021 ha raggiunto l’1,23% con un differenziale del -0,50%. L’Irap, invece, parte da 4,82% nel 2017 e raggiunge nel 2021 il 3,90 con una diminuzione dello 0,92%. Tutto ciò si traduce in un minor peso delle tasse per i contribuenti siciliani, per lo meno per quanto riguarda la quota regionale.
“La riduzione delle addizionali regionali – si legge in una nota dell’assessorato regionale all’Economia – frutto dello sforzo pluriennale di risanamento finanziario, in particolare nel settore sanitario dal 2010, è stato avviato già dal 2018. Nel 2017 l’addizionale Irpef regionale era dell’1,73%, nel 2018 è stato ridotto all’1,50%, mentre nel 2019 all’1,23. Tale percentuale di riduzione è stata poi confermata con il consolidamento del taglio di mezzo punto percentuale. Quasi un punto (0,92%), invece, il taglio dell’Irap scesa dal 4,82% del 2017 al 3,90% attuale”.
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