Chi non ha il green pass perde anche il reddito di cittadinanza se sta partecipando ai Puc, (progetti utili alla collettività). Lo precisa il ministero del Lavoro nella nota n. 8526/2021, come scrive Italia Oggi. Per accedere al lavoro per i Puc, infatti, è necessaria la certificazione verde: viceversa chi non la possiede non può partecipare ai Puc in quanto assente ingiustificato e una sola assenza fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. Il ministero spiega che in questi casi il suggerimento è di rinunciare al reddito di cittadinanza per evitare la decadenza e presentare poi una nuova domanda dopo 18 mesi.
Il ministero ha dato indicazioni sull’obbligo di green pass anche per chi partecipa ai progetti di pubblica utilità, rilevando che anche a chi partecipa a queste iniziative si applicano le norme di tutela sulla salute e la sicurezza. Ed essendo comunque situazioni lavorative, l’obbligo di green pass vale anche nei Puc, anche quelli delle scuole. I soggetti sprovvisti di certificazione verde, infatti, secondo le linee guida del governo, devono essere allontanati dal posto di lavoro. Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative.
Il decreto ministeriale del 22 ottobre 2019 stabilisce che la mancata partecipazione al Puc senza una giustificazione, anche per un solo giorno, comporta la decadenza del reddito di cittadinanza e non avere il green pass non è una giustificazione valida. Per evitare questo l’unico modo, a meno che non ci si procuri il green pass, è quello di rinunciare al reddito di cittadinanza e ripresentare la domanda appena si otterrà la certificazione verde. Oppure ripresentare la domanda a gennaio 2022: il green pass è obbligatorio, infatti, fino al 31 dicembre 2021 ma non è escluso che il governo possa prorogarlo.