Come recitava il titolo di un grandissimo pezzo degli ‘Slayer’, un urlo affogato e rassegnato parte dalla Capitanata.
In particolare nei Monti Dauni (inspiegabilmente) si riscontra un accanimento da parte di neoplasie che sembra ‘gradiscano’ colpire in modo trasversale e in gran numero la cittadinanza. L’anno scorso, nel comune di Rocchetta Sant’Antonio, si tenne addirittura un incontro per affrontare questa tematica.
Alla presenza del Sindaco e dei consiglieri di maggioranza e di minoranza, il dibattito al quale hanno partecipato anche molti cittadini non ha avuto alcuna risonanza tanto che il fenomeno non solo non sembra placarsi, ma i residenti stessi sembrano addirittura sopraffatti da una chimera di apatia che non li porta neanche più ad interrogarsi su quello che sta succedendo.
Senza avere la pretesa di una statistica ufficiale e certificata, sulla base dei pochi numeri (e del poco tempo) a disposizione, il sottoscritto avanzò delle ipotesi e confrontò semplicemente queste cifre in possesso, con altri dati di altre zone d’Italia e con l’Italia stessa, in un file consegnato anche alla maggioranza. Il lavoro, nato più come una provocazione per spronare le istituzioni ad un controllo più serio della salute, e chiaramente non come prova scientifica, mi ha effettivamente allarmato.
Il file allegato Report_tumori, a prescindere dalla soggettività dei pensieri ‘a ruota libera’ che ho espresso, parla infatti abbastanza chiaro. Si promisero colonnine di monitoraggio dell’aria, si proposero controlli a campione sugli alimenti che i distributori consegnano in paese, si avanzò l’ipotesi di un registro dei tumori ad hoc per ‘sorvegliare’ il territorio ecc…secondo voi cosa è stato fatto?
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