Niente da fare: salta il cumulo del nuovo reddito di cittadinanza con il lavoro occasionale. Novità annunciata negli scorsi giorni in una conferenza di Draghi, è stata scartata durante i più recenti rimaneggiamenti della norma.
Da più parti si è creduto fosse una scelta saggia, eppure non è stata portata avanti. Rendere compatibili reddito di cittadinanza e lavoro occasionale voleva dire eliminare un disincentivo al lavoro. Ma “aveva un costo – ha spiegato alle commissioni Bilancio il ministro dell’Economia, Daniele Franco – doveva essere coperta con il décalage ma i cambiamenti poi intervenuti hanno fatto cadere quest’ipotesi“.
Il premier Mario Draghi, però, l’aveva annunciata in una conferenza stampa. E Chiara Saraceno e il comitato di valutazione l’avevano appoggiata. La manovra prevedeva che chi riceveva il reddito di cittadinanza e trovava un lavoro non avrebbe perso del tutto il sussidio. Il nuovo reddito, infatti, anche dopo il nuovo Isee avrebbe concorso soltanto per l’80% nella rivalutazione del sostegno sociale. Ma per la delusione di molti non è stato così.
Secondo quanto dichiarato da Franco, il cambio è da attribuire alla presenza di meno risparmi di quanto originariamente pensato. Nel corso della riscrittura della Legge di Bilancio, infatti, il décalage (ossia la riduzione) di 5 euro al mese è stato limitato a coloro che avessero rifiutato un’offerta di lavoro. Il testo originale lo prevedeva per tutti i beneficiari dopo i primi 6 mesi di Rdc.
Questo ha comportato meno fondi per coprire la coesistenza di Rdc e lavoro occasionale, bocciando di fatto la proposta. Ma non tutto è perduto. Il ministro Franco, infatti, ha invitato il Parlamento a trovare una soluzione. “E se nella fase parlamentare ci si volesse tornare su credo che sarebbe una buona cosa, accrescerebbe l’incentivo a tornare nel mercato del lavoro”, ha dunque concluso.