Il 24% delle risorse destinate a investimenti per la digitalizzazione, il 38% per il contrasto al cambiamento climatici e il 10% investimenti per la coesione sociale. Così verranno suddivisi i fondi Recovery Plan secondo lo scherma che il Ministero dell’Economia presenterà domani in Consiglio dei ministri. In totale 221,5 miliardi di cui 191,5 provenienti dal Recovery Fund e 30 miliardi dal fondo complementare.
Gli investimenti del Recovery Plan sono raggruppati in 16 componenti a loro volta organizzate in 6 missioni accompagnate da un ambizioso e coerente pacchetto di riforme.
Le sei missioni sono:
Riforme e investimenti affrontano in modo orizzontale e strutturato tre problemi di fondo: disuguaglianza di genere, inclusione giovanile e divari territoriali. Il Fondo complementare userà le stesse procedure del Pnrr e le opere finanziate saranno soggette a un attento monitoraggio al pari del Pnrr. Unica differenza: nessun obbligo di rendicontazione a Bruxelles e possibilità di scadenze più lunghe rispetto al 2026 in alcuni casi.
Promuovere e sostenere la trasformazione digitale del Paese e l’innovazione del sistema produttivo.
Azioni principali:
Risorse stanziate 42,5 miliardi (22%)
Obiettivo complessivo: migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico assicurando una transizione equa e inclusive
Azioni principali:
Risorse stanziate 57 miliardi (30%)
Obiettivo complessivo: sviluppo razionale di una infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese.
Azioni principali:
Risorse stanziate: 25,3 mld (13%)
Obiettivo complessivo: rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e STEM, la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Principali azioni:
Risorse stanziate: 31,9 mld (17%)
Obiettivo complessivo: facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, amche attraverso la formazione e rafforzare le politiche attive del lavoro; favorire l’inclusione sociale.
Principali azioni:
Risorse stanziate: 19,1 miliardi (10% )
Obiettivo complessivo: rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.
Principali azioni:
Risorse stanziate: 15,6 miliardi (8%)
Le riforme saranno per l’accesso (concorso e assunzioni), Buona amministrazione (semplificazioni), competenze (carriera e formazione).
Gli investimenti previsti sono:
Piattaforma unica reclutamento HR Management Toolkit, Task force semplificazione, digitalizzazione e monitoraggio, Corsi di formazione e Comunità di pratiche, voucher formativi. Per le grandi amministrazione riforma degli organismi indipendenti di valutazione e performance di risultato, per le media rafforzamento della capacità amministrativa e per le piccole single digital access point.
Bassa efficienza della Giustizia
– Eccessiva durata dei processi
– Forte peso degli arretrati giudiziari
La riforma opera principalmente attraverso 2 leve
Digitalizzazione e riorganizzazione (assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di arretrati e casi pendenti, nonchè per la completa digitalizzazione degli archivi; rafforzamento dell’Ufficio del Processo) e revisione del quadro normativo e procedurale (aumento del ricorso a procedure di mediazione “alternative dispute resolution procedures”. Interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo)
Orizzontali rispetto alle 6 missioni e destinate a garantire attuazione e massimo impatto agli investimenti. Esempi: semplificazioni per la concessione di permessi e autorizzazioni, interventi sul codice degli appalti
Indirizzate a specifici settori o azioni previste nelle 16 componenti. Sono finalizzate ad aumentare l’efficienza e rafforzare la gestione degli interventi previsti nel piano. Esempi: Nuove regole per la produzione di rinnovabili e interventi sul «contratto di programma» per le Ferrovie.
L’eredità lasciata alle generazioni future dal Recovery Plan sarà una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva (si prevede un Pil più alto del 3% rispetto allo scenario senza Pnrr nel 2026). Una burocrazia più efficiente, rapida e digitalizzata. Infrastrutture di trasporto più moderne, resilienti e diffuse sul territorio. Un Paese più coeso socialmente e territorialmente e senza discriminazioni di genere e generazionali. Una mercato del lavoro più aperto e dinamico. Una Sanità pubblica più moderna, resiliente e vicina alle persone.