Con le nuove ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, a partire dal 10 maggio nessuna regione sarà in area rossa. Saranno in area arancione le regioni Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Tutte le altre regioni e province autonome sono in area gialla.
«Più che i colori, vanno rivisti i parametri ora che i numeri si sono ridotti. Insistere con l’Rt rischia di essere distorsivo». E’ l pensiero di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia e alla gida della Conferenza dele Regione in una intervista al Corriere della Sera.
“La prossima settimana incontreremo il ministro Speranza e lì esamineremo il lavoro che sta facendo su questo tema un tavolo tecnico». Sul tanto dibattuto coprifuoco: «Abbiamo avanzato una soluzione di buon senso. Perchè se permetti la ripresa delle attività di ristorazione devi anche consentire agli operatori orari adeguati ad accogliere i clienti. Le 23 rappresentano un buon compromesso. Decide il governo. Ma penso che il primo passo avverrà a breve. Attenzione, però, a focalizzarsi solo sul coprifuoco».
«Il tetto delle 23 è la proposta presentata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni. Se il governo deciderà altrimenti lo vedremo» conclude.
In leggero aumento, per la seconda settimana consecutiva, l’indice Rt in Italia, salito a 0,89 contro lo 0,85 della settimana precedente. L’incidenza secondo gli ultimi calcoli sarebbe ancora in discesa dal valore 146 registrato nel monitoraggio della scorsa settimana, arrivando ora a 127. “Il punto essenziale è quota 1, se l’Rt è sotto 1 anche con piccoli scostamenti c’è la certezza che la circolazione è in decrescita”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa al ministero sull’analisi del monitoraggio settimanale. “Quindi non c’è contraddizione con il calo dell’incidenza – prosegue -. La curva cresce quando va sopra 1. È chiaro che si vedono alcune oscillazioni, che dobbiamo guardare con grande attenzione. Rilassando un po’ le misure qualcosa in più di circolazione ci può stare, e questo trova riscontro ma il problema è che la circolazione non faccia ripartire la diffusione”.