Procedimenti tracciati come fossero pacchi di Amazon e tempi burocratici dimezzati con un nuovo intervento sulla legge 241/1990, la normativa base del procedimento amministrativo e con varie azioni di semplificazione. Perché, come dice il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta “la premessa per la transizione digitale è la semplificazione”. E’ questo l’obiettivo del governo in termini di velocizzazione e semplificazione della Pubblica amministrazione che Brunetta ha esplicitato nei giorni scorsi ha parlato nei giorni nel corso del phygital meeting promosso da Ambrosetti che si è svolto a Roma, dedicato a “Capitale umano, formazione e digitalizzazione: le sfide della Pa a sostegno della crescita e competitività dell’Italia”.
Concorsi pubblici sbloccati
“Sulla Pubblica amministrazione ho voluto procedere a colpi di strappi innovativi, non attraverso grandi riforme monstre difficili da attuare. Grazie all’articolo 10 del decreto legge 44/2021, uno strappo, ho sbloccato i concorsi pubblici, permettendo di mettere a bando in otto mesi 45mila posizioni. Ho realizzato il primo grande portale nazionale del reclutamento, inPA, in collaborazione con LinkedIn. Un altro strappo, che consente a ogni cittadino di candidarsi con un clic e alle amministrazioni di contare su una banca dati di 21 milioni di curricula”.
“inPA – ha continuato il ministro – ha vinto il Premio Agenda digitale del Politecnico di Milano, battendo persino il green pass, perché inaugura una nuova cultura del reclutamento nella Pubblica amministrazione, una forma di apprendimento comparativo fondamentale. Invito tutti ad entrare su inPA. E spero che in futuro possa diventare anche lo strumento per accedere a eventuali posizioni all’estero”.
Tempi dimezzati per la burocrazia
“Anche sulle semplificazioni abbiamo realizzato una serie di ‘strappi’. Nel primo decreto legge della scorsa estate abbiamo eliminato la possibilità che i ricorsi al Tar blocchino le opere del Pnrr, rafforzato il silenzio assenso e i poteri sostitutivi, dimezzato i tempi delle valutazioni ambientali, ridotto di oltre la metà i tempi delle autorizzazioni per la banda ultra larga, accelerato gli appalti. Il Cresme ha certificato il record di aggiudicazioni per 41 miliardi di euro nel 2021”.
“La premessa per la transizione digitale è la semplificazione”, ha affermato il ministro. “Non si possono digitalizzare processi barocchi, pieni di curve. Con il decreto Pnrr 2, in costruzione, introdurremo il taglio dei termini generali di conclusione dei procedimenti fissati nella legge 241/1990, insieme a un vero tracciamento di ogni procedimento. Possibile che oggi possiamo tracciare un pacco che ordiniamo online, ma non riusciamo a sapere a che punto è una pratica? Io vorrei che fosse tutto tracciabile, come avviene con i pacchi che ordiniamo su Amazon. E non voglio sapere soltanto dov’è il pacco, ma anche chi è il responsabile del procedimento. Introdurrò, inoltre, un rafforzamento della valutazione della performance, con un sistema di premi e punizioni, e della customer satisfaction. Come possiamo valutare una chiamata su Whatsapp, così i cittadini potranno valutare i servizi offerti dalle amministrazioni”.
Rendere più attrattivo il brand Pa
“Semplificare e tracciare non basta ancora. Per cambiare la Pubblica amministrazione è fondamentale il capitale umano. Oggi l’età media dei dipendenti pubblici è alta, oltre i 50 anni, e il livello di competenze digitali non è adeguato alla sfida della transizione che dobbiamo raccogliere. Io penso sia il momento di migliorare il senso di appartenenza alla Pa, la brand awareness. Trasparenza, performance, formazione, semplificazioni: ora stiamo invertendo la rotta. Dobbiamo rendere il brand più attrattivo”.
“Il piano strategico di formazione che abbiamo lanciato a gennaio – ha ricordato il ministro – prevede il progetto ‘PA 110 e lode” per offrire a tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici la possibilità di iscriversi a corsi di laurea, specializzazioni e master a condizioni agevolate, e il progetto Syllabus per la formazione digitale, in collaborazione con i maggiori top player mondiali, che metteranno a disposizione i loro pacchetti formativi. Più formazione, grazie ai nuovi contratti di lavoro, significa ora miglioramenti di carriera e di retribuzione. Si è anche concluso l’invio della prima newsletter ai dipendenti pubblici, PArliamo. Bisogna raccontare ciò che stiamo facendo. Serve un dialogo continuativo con i lavoratori. A questo piano si affianca il rafforzamento di Formez PA e della Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna), che sempre di più sarà l’incubatore della migliore cultura di governo, capace di formare l’alta burocrazia secondo i migliori standard internazionali. È stato un anno straordinario di lavoro, di continui strappi innovativi. Per qualificare la Pubblica amministrazione e qualificare il Paese”.
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