“Certo non possiamo cancellare cento anni di storia difficile ma Corleone è cambiata, è una realtà diversa e non può sempre essere accostata alla mafia”. Sono le parole di Nicolò Nicolosi, sindaco della cittadina del Palermitano, sulla polemica che da alcune settimane va avanti sulla nuova fiction in arrivo su Mediaset dal titolo “Lady Corleone”. La questione è sull’uso del nome ritenuto offensivo perché accosta il nome Corleone all’ennesima storia di mafia. Anche se, la città in sé non è presente nella fiction.
Sulla vicenda è intervenuto Massimo Martino, della Clemart, la società che che produce la serie tv “Lady Corleone”, per Taodue: “Non comprendiamo il motivo delle dichiarazioni del sindaco di Corleone a riguardo di una serie che utilizza Corleone solo ed esclusivamente come cognome della famiglia dei protagonisti. La città di Corleone non viene in alcun modo citata o rappresentata nella serie che stiamo girando e che è ambientata invece tra Milano e Palermo ed è un racconto di pura finzione”.
“Vero è che la città non viene coinvolta nella storia ma il problema è che il riferimento è sempre evidente. Posso capire una fiction che parli di fatti reali, storici, ma che coinvolgano il nome della città anche in fiction di fantasia non è ammissibile”. Nicolosi sottolinea che l’intenzione “non è spegnere i riflettori su Corleone, anzi vogliamo che rimangano sempre accesi, ma vorremmo anche che si offrisse un’immagine diversa”.
Il sindaco è in attesa di una risposta ufficiale da parte della produzione ma in ogni caso vuole tutelarsi legalmente. “Esiste anche un regolamento comunale – spiega il sindaco – che prevede la richiesta di autorizzazione sull’uso del nome Corleone ma è comunque un deterrente troppo debole, servirebbe una legge per essere più efficaci ma è una strada difficilmente percorribile”.