Oltre il 40% delle risorse del Pnrr sono state allocate per interventi nelle regioni del Sud. Lo ha rivelato il ministro per la Coesione territoriale, Mara Carfagna, rispondendo a una interrogazione a risposta immediata durante il Question time alla Camera dei deputati.
“A oggi risulta un’allocazione di risorse al Sud pari al 40,6%, siamo dunque in linea con l’obiettivo posto dal vincolo”, fissato al 40% delle risorse territorializzabili. Questa percentuale è ancora parziale, in quanto l’attività istruttoria condotta dal Dipartimento per la Coesione riguarda finora “gli interventi di 11 Ministeri”.
Rafforzare le attività del monitoraggio
“Occorre fare di più”, ha aggiunto il ministro. “Il controllo ex ante deve essere reso più funzionale ed efficace. Per questo, nei giorni scorsi abbiamo concordato con il Ministero dell’Economia e delle Finanze di rafforzare l’attività di monitoraggio tramite l’esame anche preventivo dei bandi, degli avvisi e, in generale, di tutti i provvedimenti di riparto delle risorse prima della loro pubblicazione“. Inoltre, è stata avviata con tutte le amministrazioni centrali titolari di interventi del PNRR “una serie di incontri bilaterali, con l’obiettivo di verificare che siano previsti criteri di riparto idonei a consentire l’effettiva allocazione della cifra del 40%”.
Pnrr e Sud
Sul tema delle risorse del PNRR da destinare al Sud si sono concentrate altre due interrogazioni parlamentari, rivolte in particolare al sostegno necessario per accrescere le capacità di progettazione e di spesa delle amministrazioni locali.
Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha annunciato che “la scorsa settimana si è tenuta la prima riunione del tavolo tecnico istituito presso il Dipartimento per la Funzione pubblica”. Il tavolo ha l’obiettivo “di fornire un concreto supporto agli enti locali, al fine di condividere problematiche, individuare possibili soluzioni e avere un’interlocuzione diretta con le Regioni e gli enti locali”, nonché di “monitorare la concreta attuazione dei numerosi interventi normativi già varati in favore degli enti locali, proprio al fine di comprendere e verificare se gli strumenti già azionati siano sufficienti, stiano operando efficacemente o se piuttosto – come io ritengo – debbano essere ulteriormente potenziati e meglio messi a sistema”.
Sostegno agli enti locali
Il ministro ha concluso quindi che “l’attenzione e la collaborazione sarà sempre massima, affinché gli enti si sentano sostenuti in questa faticosa responsabilità e noi ci auguriamo che gli strumenti che abbiamo messo loro a disposizione consentano davvero agli enti locali di poter assorbire le tante risorse europee e nazionali che sono state programmate e sono destinate a colmare i divari territoriali nell’arco dei cinque, sette e dieci anni, che sono gli orizzonti temporali di realizzazione del PNRR, dei Fondi strutturali e del Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione”.
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