L’età pensionabile rimarrà invariata fino al 31 dicembre 2024 perché la speranza di vita (parametro alla quale è agganciato l’aumento dell’età della pensione) è diminuita soprattutto a causa del Covid. Il programmato aumento all’1 gennaio 2023 non ci sarà e l’età della pensione per l’assegno sociale rimarrà a 67 anni.
La notizia, come scrive Italia Oggi, arriva da un decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze che certifica una variazione Istat negativa (-0,25 di anno, pari a tre mesi), registrata dalla popolazione residente all’età di 65 anni. La norma stabilisce che l’adeguamento dei requisiti non può essere negativo e quindi in questo caso si ferma per due anni.
Fino al 2024 si andrà in pensione con 20 anni di contributi e 64 anni di età e l’assegno sociale a 67 anni. Per la pensione anticipata (che una volta si chiamava pensione di anzianità) si devono avere 42 anni e 10 mesi di contributi se si è un uomo, 41 anni e 10 mesi se si è una donna. I lavoratori precoci possono andare in pensione a 41 anni se hanno versato 12 mesi di contributi entro i 19 anni.