- Possibili criticità derivanti dall’ipotesi di riduzione dei livelli di acidità
- Le regioni hanno accolto la proposta della Calabria
- Obiettivo: proteggere la produzione oleicola nazionale
Le Regioni d’Italia hanno preso posizione contro la ventilata modifica dei parametri dell’olio extravergine di oliva proposta dal Comitato olivicolo internazionale.
Ipotesi riduzione dei livelli di acidità
La convergenza è maturata nei giorni scorsi, cristallizzata al termine della seduta della commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (coordinata dall’assessore regionale veneto Federico Caner) che, nel corso dei suoi lavori, ha preso in esame le possibili criticità derivanti dall’ipotesi di riduzione dei livelli di acidità, nonché di altre caratteristiche chimiche degli oli evo. La proposta è partita dalla Regione Calabria
Nell’occasione, i rappresentanti delle Regioni italiane all’unanimità hanno convenuto di richiedere formalmente al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, di intervenire presso il Coi per sensibilizzare sulla necessaria protezione della produzione oleicola nazionale.
Gallo: “Economia da tutelare”
«Continuiamo a difendere con determinazione la produzione nazionale di qualità degli oli extra vergine d’oliva e ancor di più – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – quella dell’Italia meridionale, che non deve essere penalizzata da eventuali scelte che potrebbero tener conto unicamente di parametri di acidità determinati dal clima, ma che non intaccano assolutamente le proprietà organolettiche e si salubrità. Facciamo sentire la nostra voce affinché venga valorizzato il grande patrimonio dei tanti oli di grande pregio, venga tutelata l’economia di numerose aree del Paese ed evitata una svalutazione generale della produzione Made in Italy».
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