“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è in costante contatto con il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per monitorare gli sviluppi dell’emergenza dovuta al maltempo che sta investendo il Sud Italia, in particolare la provincia di Catania. Il Presidente esprime vicinanza alle popolazioni colpite e cordoglio per le vittime dei nubifragi di questi ultimi giorni”. E’ quanto si legge in nota di Palazzo Chigi sulla devastazione che ha colpito Catania e tutta la provincia e che ha provocato in pochi giorni due vittime, mentre una donna risulta ancora dispersa. Intanto, il giorno dopo si contano i danni ma si teme ancora un’altra giornata di forte pioggia: l’allerta è rossa.
Catania e tutta la provincia negli ultimi due giorni sono stati sommerse dall’acqua caduta in maniera devastante. Le immagini hanno fatto vedere Catania con le piazze trasformate in laghi e i le strade in fiumi. Le auto sono sommerse.
Il sindaco, Salvo Pogliese, ha emesso un’ordinanza per la chiusura immediata di tutti i negozi, ad eccezione di alimentari, farmacie e per prime necessità. Sospese le udienze in presenza al Tribunale e le lezioni a scuola e università.
Il capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, oggi a Catania per fare il punto in Prefettura. Alcuni uffici, tra cui quelli di rappresentanza della Regione Sicilia, resteranno chiusi fino a giovedì. Intanto continua anche oggi l’allerta meteo con livello i rischio “rosso”.
“I valori parlano in maniera molto chiara: sono caduti millimetri di pioggia impressionanti. Noi pensiamo che quei 600 millimetri che sono stati registrati in alcuni casi siano molto evidenti rispetto all’impatto che c’è stato sul territorio. Eventi intensi e molto improvvisi su un territorio che ovviamente ha delle criticità”. Ha detto Curcio.
“Noi dobbiamo dare ai cittadini – ha continuato Curcio – questa comunicazione: l’evento non è finito. Adesso c’è un momento che sembra di attenuazione e lo è, ma i nostri modelli meteo ci dicono che l’evento tornerà. Se vogliamo fare una comunicazione utile dobbiamo dire non solo quello che si poteva fare in assoluto nel nostro Paese, ma dire ai cittadini di mantenere alta l’attenzione e di seguire le indicazioni che provengono dalle autorità – sindaci, prefetture e Regione – perchè ci aspettano delle ore che possono essere complicate”.
«La situazione, a Catania e nella sua provincia, è assai critica. Sono già due le vittime del nubifragio che flagella questa parte dell’Isola, ma una terza persona risulta ancora dispersa. Ai loro familiari vorrei esprimere il mio più profondo e sincero cordoglio. Atroci sono le immagini che raccontano come si possa morire travolti dall’acqua. Strade trasformate in torrenti e campagne in laghi, intere contrade isolate e centinaia di abitazioni allagate, danni incalcolabili a edifici e colture: la Sicilia orientale sta vivendo un fenomeno che temiamo, purtroppo, sarà sempre meno sporadico, con scenari tragici destinati a ripetersi. I cambiamenti climatici, la fragilità del nostro territorio e la condizione di dissesto, causata spesso dall’intervento dell’uomo, sono fattori che, combinati, possono avere – e lo stiamo infatti constatando – effetti micidiali. Dal 2018 ad oggi, nella lotta al dissesto idrogeologico abbiamo finanziato lavori fino all’ultimo centesimo, per oltre 400 milioni di euro: siamo la prima Regione in Italia per somme erogate. L’azione di difesa del territorio siciliano è stata condotta in modo capillare, distribuendo su tutte e nove le province gli interventi necessari a contrastare frane, esondazioni, instabilità delle infrastrutture e fenomeni di erosione costiera. Ma non basta, non può bastare per un clima che si è velocemente tropicalizzato. E gli interventi ‘ordinari’ nulla possono se in cinque-sei ore si registra la stessa quantità di pioggia che cade, di solito, in sei mesi. Senza interventi straordinari, che solo l’Unione Europea può mettere in campo, senza decisioni coraggiose e ormai indifferibili di G20 e Cop 26, ci ritroveremo periodicamente a contare danni e, Dio non lo voglia, altre vittime». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.