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#Migranti, è populisticamente facile sbarrare le porte di casa propria
10 Giu 2015 07:53

Mi pare troppo semplice, oltre che politicamente cinica, la posizione assunta in queste ore dai presidenti di Lombardia, Veneto e Liguria che dicono “no” all’accoglienza dei migranti che fuggono dai paesi in guerra del Nord Africa.

E’ populisticamente facile sbarrare le porte di casa propria, quando sono altri – ed in particolare le regioni del Sud Italia – a dover fronteggiare l’emergenza umanitaria, con migliaia e migliaia di profughi sbarcati in queste ultime ore sulle coste della Sicilia.

A parti invertite, sono certo che nessun presidente di Regione del Mezzogiorno avrebbe utilizzato i toni cui ha fatto ricorso il collega lombardo Maroni che, da ex ministro degli Interni nel governo Berlusconi, si è trovato a sua volta a gestire, con le stesse modalità di oggi, la presenza di migliaia di disperati sul territorio italiano.

Annunciare ritorsioni contro i Comuni che accolgono migranti, come ha fatto il governatore della Lombardia, non solo è illegittimo, ma è moralmente riprovevole. Tanto più se questi annunci rispondono, come è palesemente evidente, ad un richiamo politico del segretario nazionale della Lega Nord, a sua volta ossessionato da un rigurgito razzista senza precedenti nella storia recente dell’Italia Repubblicana.

Reputo poi gravissimo che queste dichiarazioni siano state rilasciate nelle stesse ore in cui il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sta portando avanti in sede europea una battaglia non semplice, e tutta ancora da vincere, per evitare che l’Italia sia lasciata sola ad affrontare l’emergenza migranti. Ci sono momenti nei quali l’interesse nazionale dovrebbe prevalere su tutto.

E credo che, come correttamente evidenziato dal presidente Chiamparino, la Conferenza delle Regioni saprà dare in questa direzione un segnale politicamente forte ed ineludibile, di cui tutti i governatori dovranno tener conto.


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