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Medaglie a Tokyo 2020, quanto vale un oro olimpico per gli atleti italiani
04 Ago 2021 09:27

  • Premi in denato per i vincitori di medaglie
  • Ecco quanto spetta agli italiani
  • In più guadagni da sponsor e pubblicità

Il medagliere dell’Italia si arricchisce ogni giorno di più, e così anche le tasche degli atleti vincitori. Il duro lavoro dei medagliati a Tokyo 2020 è infatti ripagato da un premio in denaro elargito dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Ma quanto vale un oro olimpico? E quanto le altre medaglie?

Le differenze nei premi per ogni medaglia

Fonte di gloria per la nazione ma, soprattutto, per i vincitori, che verranno ricordati per le loro imprese. E non solo. Ogni comitato olimpico decide infatti di premiare i propri rappresentanti in modo diverso.

Se Singapore offre più di 600mila euro ai propri atleti d’oro, negli Stati Uniti il premio ammonta a poco più di 31mila (dati di Money Under 30). È anche vero che sono più alte le probabilità di statunitensi vincitori, e che gli atleti sono generalmente più finanziati nel loro percorso anche attraverso contributi privati. Per quanto riguarda l’Italia, invece, la situazione è un po’ diversa.

Quest’anno le medaglie d’oro italiane valgono il 20% in più rispetto a Rio 2016, ovvero 180 mila euro. Lordi e tassati al 42%. Per l’argento, invece, il premio è di 90 mila euro, mentre per il bronzo 60 mila.

Le opportunità per gli atleti medagliati

I vincitori, comunque, sono di più delle medaglie: alcuni atleti, infatti, si sono distinti in sport di gruppo, come il canottaggio o le staffette di nuoto. Tra questi anche il foggiano Luigi Samele, medagliato d’argento sia per il torneo di sciabola individuale che per quello a squadre. Al suo fianco Luca Curatoli, argento nella sciabola a squadre che porterà nella sua Napoli. Vincitrici in squadra anche le catanesi Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, bronzo nella spada. Matteo Castaldo, Marco Di Costanzo e Giuseppe Vicino, tris napoletano, hanno invece vinto insieme a Matteo Lodo il bronzo nel canottaggio.

I restanti medagliati hanno completato le proprie imprese singolarmente. Così Vito Dell’Aquila, pugliese classe 2000, ha raggiunto il gradino più alto del podio nel takwondo -58kg. Daniele Garozzo, oro a Rio e originario di Acireale (Catania), ha invece raggiunto l’argento nel fioretto. Nella boxe, invece, è arrivata la 600esima medaglia italiana alle Olimpiadi con Irma Testa, 23enne di Torre Annunziata (terza classificata). Il “peso” del bronzo è stato portato anche dal sollevatore di Castelvetrano (Trapani) Antonino Pizzolato.

Per quanto riguarda il velocista Marcell Jacobs, che invece ha colpito per il suo successo nei 100 metri, già si vociferano cifre da record grazie alla sua vittoria. Ad occuparsi della sua immagine continueranno ad essere il suo manager Marcello Magnani e la Doom Entertainment (di cui ha una quota anche Fedez), che potranno garantirgli sponsor ed occasioni commerciali ben superiori al premio del Coni e lo stipendio della Polizia di Stato. Bisogna infatti ricordare che attorno ad ogni atleta medagliato girano i fondi di sponsor e varie pubblicità.


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