In tanti lo scorso anno, in piena pandemia, hanno deciso di spostare il proprio matrimonio. Difficoltà per celebrarlo in chiesa, nessun rinfresco a ristorante se non con pochissimi intimi e tante altre difficoltà logistiche e organizzative. Si attendevano tempi migliori. Tempi che finora non ci sono stati, sia perché in inverno si tende a non celebrare questi eventi, sia perché la pandemia non ha dato tregua. Ma adesso con l’arrivo della primavera e le riaperture decise dal governo Draghi si prova anche a ripartire in questo settore. Analogamente ci si chiede cosa ne sarà di cresime e comunioni che l’anno scorso vennero spostate in autunno. Ecco cosa si può e non si può fare per cerimonie in chiesta e al ristorante.
Come si legge nelle faq del governo “Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni”. Quindi le celebrazioni in chiesa (e negli altri luoghi di culto) si possono fare (in zona gialla, arancione e rossa), ma bisogna rispettare i protocolli: ingressi contingentati, mascherina obbligatoria, distanza.
I ristoranti hanno riaperto i battenti anche in zona gialla e con i tavolini all’aperto, mentre dall’1 giugno si potrà consumare anche all’interno dalle 5 alle 18. Ma i grandi ricevimenti continuano a essere vietati, anche perché bisogna rispettare la distanza di 1-2 metri tra le persone e in un tavolo posono sedere solo i conviventi o al massimo 4 persone.
Chi vuole optare per un festeggiamento a casa incorre in altre problematiche: dall’1 maggio si possono invitare fino a 4 persone in zona gialla e arancione. Mentre le visite in zona rossa sono vietate. Diventa quindi improbabile, se non impossibile, organizzare una festa con tante persone, senza dimenticare che il coprifuoco fino alle 22 è ancora in vigore. Si possono organizzare feste con pochi intimi che devono terminare prima delle 22.