Umberto De Gregorio, neo presidente dell’Eav (Ente autonomo del Volturno) ovvero la holding dei trasporti su ferro della Regione Campania più sgangherata e indebitata d’Italia (e forse d’Europa), non ha un compito facile. Dovrebbe risanare i conti, restituire dignità ai lavoratori, non tagliare i servizi, ridurre sprechi e stipendi da nababbi ai dirigenti che hanno avuto un ruolo determinante nell’affossamento del trasporto pubblico locale in Campania, soddisfare una utenza di centinaia di migliaia di pendolari che ogni giorno invece di viaggiare partecipano ad una sorta di via crucis del Terzo Millennio.
Finora di De Gregorio, che non ho il piacere di conoscere, ma che son certo sarà una degnissima persona e fors’anche un ottimo manager, ho solo letto decine di interviste. Addebita agli amministratori del passato lo squasso nei conti e nei servizi di Circum, Cumana e altre aziende di trasporto locale regionale. L’ho seguito attentamente De Gregorio. E’ pignolo (giustamente) quando contesta a Stefano Caldoro (lo ricordate? L’ex presidente della Regione Campania, quello che nel 2010 sconfisse Vincenzo De Luca e che è poi stato sconfitto nel 2015 da De Luca) buchi nei conti dell’azienda, mancanza di treni, parco mezzi antiquato, nessun magazzino per manutenzioni, sperperi di milioni di euro che hanno portato alla distruzione del servizio di mobilità regionale.
Chi paga questo stato di cose sono i cittadini, quelli che dovrebbero usufruire del servizio di trasporto locale. De Gregorio dice esattamente (andate a leggere la rassegna stampa di 5 anni fa) quello che sostenevano i manager che l’hanno preceduto, quelli che nominò Caldoro e che se la presero con Antonio Bassolino (il precedente Governatore) e con i manager da questi nominati. Il dramma di questo balletto di dichiarazioni che leggiamo sui giornali da anni non interessano mai un magistrato della procura di Napoli o della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania.
Questi signori degnissimi si scaricano addosso accuse che quando non hanno profili penali hanno sicuramente un interesse per i giudici che si occupano dello sperpero del denaro pubblico. E invece nulla. Dopo De Gregorio, che siamo certi troverà anche il tempo di occuparsi di sistemare le cose all’Eav, verrà un altro manager che dirà che i treni fanno schifo o non ci sono o arrivano tardi o non arrivano proprio e i conti economici non tornano per colpa di De Gregori.
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