Il 16 settembre sarà in scena a Calw in Germania lo spettacolo “Libertà tra musica e parole”. Lo spettacolo è un viaggio nel Novecento italiano, dalla Grande Guerra alla nostalgia di chi lascia le proprie terre per andare oltreoceano in cerca di una vita migliore. La povertà di un Paese in gran parte da ricostruire e l’instancabile voglia di cercare il sole nelle proprie esistenze faranno da padrone a “Libertà tra musica e parole”. Attraverso l’amore, l’ironia e i sentimenti verranno approfondite tematiche molto delicate come per esempio l’emigrazione. In scena l’attore Francesco Castiglione del quale potete leggere l’intervista che gentilmente ci ha rilasciato, accompagnato da Francesco Perri al pianoforte, dal tenore Federico Veltri e dall’attrice Valeria Zazzaretta. La regia è di Marco Simeoli.
Il 16 settembre a Calw sarai in scena con “Libertà tra musica e parole”. Perché hai deciso di portare in scena lo spettacolo teatrale in Germania?
Sono un siciliano nato in Germania; sono orgoglioso di essere italiano ma non posso dimenticare che gli anni più belli e sereni della mia adolescenza li ho vissuti in Germania e questa decisione di portarvi lo spettacolo vuole essere un gesto di affetto verso questo Paese che ha accolto la mia famiglia.
Sarai accompagnato da un pianista e da un tenore. Ci racconti meglio di questo interessante spettacolo teatrale?
E’ una rappresentazione che unisce musica con brani di prosa e canzoni che sottolineano i sentimenti di nostalgia e malinconia che accompagnavano i nostri connazionali costretti ad emigrare verso paesi stranieri per cercar fortuna e una vita dignitosa. In più ci sono passaggi che riportano la mente anche ai momenti drammatici delle due guerre mondiali che hanno coinvolto tragicamente la nostra nazione.
Ci racconti del tuo personaggio?
Un po’ malinconico, un po’ guitto, un po’ istrionico… in altre parole, un italiano verace!
Il significato di questo titolo? La libertà cos’è per te?
Libertà vuol dire vita, dignità, rispetto verso gli altri e verso se stessi. Non ci accorgiamo di quanto sia essenziale se non quando ne veniamo privati.
Secondo te potremo mai essere liberi?
Io credo di esserlo! E spero di poter continuare ad affermarlo anche in futuro. Poi sentirsi più o meno libero è relativo, dipende anche da cosa ci aspettiamo dalla vita.
Si tratta di uno spettacolo che unisce la musica e le parole. Cosa rappresentano queste due nella tua vita?
Due rotaie su cui corre un treno. Senza di queste, il treno si ferma.
Lo spettacolo ruota intorno a una tematica molto delicata qual è l’emigrazione. In che modo viene affrontata?
Si è cercato di non indulgere eccessivamente nel melodrammatico quindi abbiamo introdotto dei momenti ironici, scanzonati senza però trascurare il dramma che le famiglie interessate a questo triste esodo hanno vissuto. Sono ahimè sentimenti ancora attuali visti i contesti in cui viviamo, basta soffermarci sul triste fenomeno dei migranti che fuggono da situazioni drammatiche che mettono a repentaglio la loro stessa vita oltre che la loro libertà!
Anche la nostalgia e l’amore sono parti integranti di questa messa in scena. E per te?
Altre due rotaie di un binario parallelo.
Cosa vorresti arrivasse al pubblico che ti verrà a vedere?
Tutti e quattro i binari, intervallati da fermate nelle stazioni dell’anima che lo spettatore sceglierà.
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