Le istituzioni politiche devono fare il loro lavoro per combattere le mafie.
Se diventerò presidente della regione realizzeremo l’Agenzia dell’antimafia sociale.
C’è la necessità di coinvolgere tutte le amministrazioni comunali in questa operazione.
Così come presenterò un disegno di legge per il riordino della polizia locale, destinata a collaborare con le forze dell’ordine.
Ma la repressione non basta, servirà un grande intervento sulle famiglie che ancora educano i bimbi a pensare e ad agire come criminali, e dunque puntare su prevenzione e cultura della legalità.
Sulla lotta alle mafie è vietato abbassare la guardia.
Sono ritornati in circolazione quelli che erano stati condannati negli anni Novanta e che ora, dopo essere stati liberati, tentano di riappropriasi del territorio.
Tutto gira attorno allo spaccio di cocaina e le estorsioni servono unicamente per accumulare capitali da reinvestire nella droga.
Da parte mia ci sarà la solita durezza che i criminali hanno conosciuto nel corso della mia carriera.
Togliere soldi ai mafiosi non sarà un’impresa facile.
Bisogna incrementare le confische dei beni e la loro riassegnazione per fini sociali.
Non potete immaginare la soddisfazione provata al Vinitaly, dove ho assaggiato il vino dei vigneti che avevo fatto confiscare vent’anni fa a Brindisi alla Sacra Corona Unita, e che sono stati assegnati a Libera di don Luigi Ciotti.