';

La #vergogna senza fine di quei politici che lucravano sui beni alimentari per i #poveri
08 Giu 2015 08:28

E’ una vergogna inaccettabile la strumentalizzazione degli aiuti alimentari ai poveri da parte di politici senza scrupoli, come nel caso di Giuseppe Bevilacqua, candidato alle ultime elezioni amministrative di Palermo e primo dei non eletti al Consiglio comunale.

Per questo all’indomani dell’operazione eseguita dalla procura del capoluogo siciliano ho presentato un’interrogazione per chiedere al governo di contrastare l’utilizzo criminoso o anche improprio del programma europeo di aiuto alimentare ai bisognosi e di qualsiasi altra forma di aiuto alimentare finanziato dalle istituzioni nazionali, regionali ed europee.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.

Ai Ministri dell’interno e del lavoro e delle politiche sociali. –

Premesso che a quanto risulta all’interrogante:

dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Palermo, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dai pubblici ministeri Amelia Luise, Francesco Del Bene e Annamaria Picozzi, sono emersi gravissimi fatti legati al malaffare e alla criminalità organizzata che hanno portato all’arresto di vari uomini politici e uomini vicini ad ambienti mafiosi, tra cui Giuseppe Bevilacqua, candidato alle ultime elezioni amministrative di Palermo e primo dei non eletti al Consiglio comunale;

grazie ai suoi rapporti con i boss di “Cosa nostra” Bevilacqua avrebbe gestito un certo pacchetto di voti che durante le elezioni regionali del 2012 avrebbe offerto ad alcuni candidati all’Assemblea regionale siciliana in cambio di vari favori, incarichi e finanziamenti;

inoltre, dalle indagini della Procura, sarebbe emerso che Bevilacqua avrebbe utilizzato a fini elettorali il servizio di distribuzione gratuita di generi alimentari ai poveri, gestito dal Banco delle Opere di Carità nell’ambito del Pead (programma europeo di aiuto alimentare ai bisognosi). In particolare Bevilacqua, oltre a chiedere il voto ai cittadini indigenti, avrebbe preteso da loro un contributo in denaro in cambio del pacco della spesa e, addirittura, avrebbe venduto i prodotti alimentari più costosi ad alcuni ristoratori;

al di là della indiscutibile gravità del fatto criminoso relativo al “voto di scambio”, risulta particolarmente fastidioso leggere che nella commissione del crimine si sarebbero utilizzati gli aiuti ai bisognosi per accrescere il potere di controllo sull’elettorato, ovvero nei confronti di quei cittadini spesso in estreme condizioni di difficoltà economiche;

non si tratterebbe, purtroppo, di un caso isolato, ma di un fenomeno abbastanza diffuso. Molti politici senza scrupoli strumentalizzerebbero il servizio alimentare attraverso l’ausilio di associazioni e patronati a loro riconducibili e radicati nei vari quartieri di diverse città della Sicilia e dell’Italia intera a dispetto di altre realtà che operano nello stesso campo con rigore e senza alcun uso strumentale a fini politici o elettorali,

si chiede di sapere quali iniziative, nell’ambito delle rispettive competenze, i Ministri in indirizzo intendano assumere affinché siano implementati sistemi efficaci di controllo che permettano un costante monitoraggio dell’attività svolta da detti organismi in qualunque parte del Paese si trovino, al fine di prevenire, contrastare e combattere eventuali ipotesi di utilizzo improprio e anche criminoso del programma europeo di aiuto alimentare ai bisognosi e di qualsiasi altra forma di aiuto alimentare finanziato dalle istituzioni nazionali, regionali ed europee.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento