- Colao: “La dimensione digitale riesce a colmare distanze prima impensabili”
- In Parlamento l’esame della Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)
- La digitalizzazione come condizione abilitante di un nuovo diritto di cittadinanza
Il digitale come garanzia di opportunità, inclusione e coesione territoriale. E’ questa la strategia su cui punta il Governo per rilanciare il Paese che ha necessità di guardare ad un futuro oltre la pandemia. Il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, ne ha parlato durante la sua audizione in parlamento in occasione dell’esame della Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
La dimensione digitale per dare opportunità a tutti
“La dimensione digitale – ha detto Colao – riesce a colmare distanze prima impensabili, a connettere idee, persone, imprese e mercati abbattendo barriere e dando opportunità a tutti”.
Il ministro ha elencato i punti principali che guideranno la strategia di transizione digitale: ammodernamento delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale, sfruttamento del cloud computing, utilizzo dei dati della pubblica amministrazione, avanzamento della cybersicurezza e infine una maggiore centralità delle persone e delle loro competenze.
Le sei grandi misure del Pnrr
Per quanto riguarda le misure contenute nel Pnrr, le proposte presentate si articolano in sei grandi blocchi:
- Investimenti per la banda ultra larga;
- Il piano per la digitalizzazione della PA;
- L’interoperabilità dei dati e la digitalizzazione delle applicazioni per i cittadini;
- Il rafforzamento del sistema di cybersecurity;
- La cittadinanza digitale;
- Le misure contenute nel Pnrr in cui il Ministro, assieme al Dipartimento per la trasformazione digitale, avranno un ruolo di coordinamento con altre Amministrazioni vista la loro trasversalità.
Pnrr, Colao: “Nessuno rimanga indietro”
“È nostro dovere accogliere la sfida digitale per non lasciare indietro nessuno”, ha detto Colao che ha spiegato come il digitale possa essere inteso come un nuovo modo di lavorare, di fare impresa ed essere cittadino. La digitalizzazione deve essere vista come condizione abilitante di un nuovo diritto di cittadinanza, nella PA come nelle scuole, nella giustizia, come nella sanità, nella capacità competitiva come nella sicurezza. E la transizione digitale, nello specifico, deve essere concepita come una strategia industriale, geostrategica competitiva, in un’ottica europea e atlantica.
“È nostro dovere accogliere la sfida digitale per non lasciare indietro nessuno”
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