Dopo venticinque anni di convivenza è stato colpito dalle parole di papa Francesco e del vescovo di Cassano allo Jonio e segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, ed ha deciso di sposare in chiesa la sua compagna. E’ questa la storia di Salvatore Loisi, un ex tossicodipendente di 50 anni che, dopo anni vissuti ai margini della società, ora ha riscoperto la “bellezza di vivere nella comunità“.
Per venticinque anni ha convissuto con la sua compagna e contestualmente era “schiavo” della droga. Da sei anni, da quando ha iniziato a lavorare grazie alle borse lavoro messe a disposizione dalla diocesi di Cassano, Salvatore Loisi ha cambiato completamente vita e l’8 maggio scorso, seguendo le indicazioni del Papa e vescovo, ha sposato, con il rito cattolico, la propria compagna. Ora Loisi attende l’arrivo di Papa Francesco a Cassano, la cui visita pastorale si svolgerà il 21 giugno, al quale vuole rivolgere tutto il suo ringraziamento per le parole che spende quotidianamente in favore degli ultimi e degli emarginati.
“L’8 maggio – racconta Loisi visibilmente emozionato – ho coronato uno dei sogni più importanti che da qualche tempo a questa parte volevo realizzare. Dopo 25 anni di convivenza ho sposato in Chiesa la mia compagna Mercedes. Una scelta avvenuta a compimento di un cammino verso Gesù Cristo, intrapreso sulle parole di Papa Francesco. Un percorso compiuto grazie all’aiuto del vescovo, mons. Nunzio Galantino, dei sacerdoti, in primo ordine il parroco di san Francesco, don Silvio Renne, e di alcuni laici impegnati come i responsabili della Caritas diocesana, soprattutto il direttore Raffaele Vidiri. Tutte persone che non hanno guardato al mio passato, ma che mi hanno accolto, protetto e fatto sentire una persona normale“.
Il sogno di Salvatore è quello di poter fare per gli altri quello che è stato fatto per lui. “Voglio cercare di dare agli altri – prosegue – tutto quello che di bello ho ricevuto in questi anni“. Salvatore non nasconde il suo passato. Ci racconta, non senza vergogna, che era un ragazzo “perso“. Ci dice che viveva a Roma insieme ai propri familiari e che agli inizi degli anni ’80 ebbe la sfortuna, come tanti ragazzi, di cadere nel tunnel della droga. “Purtroppo – afferma – non mi sono fatto mancare nulla. Sono stato prima solo assuntore, poi sono diventato spacciatore per poi finire anche trafficante“. A metà degli anni ’80 Salvatore Loisi decise di trasferirsi a Madrid. Una decisione assunta, ci spiega, per sfuggire agli amici cocainomani che oramai a uno a uno cadevano nel vortice dell’eroina. “Ero partito da Roma perché tutti i miei amici cominciavano a far uso di eroina“. A Madrid Salvatore conobbe Mercedes, ma la sua vita non ebbe nessun cambiamento tanto che continuò a fare uso di cocaina. Nei primi anni ’90 ritorna in Italia e inizia a far uso di eroina e, quindi, a essere emarginato. A metà degli anni ’90 viene arrestato per traffico di cocaina. Venne trovato con quattro chili di cocaina e arrestato e, dopo aver scontato una condanna a una decina di anni tra carcere e pene alternative, ha deciso di disintossicarsi. “Ora – prosegue – sto scoprendo la bellezza della vita. Mi vergogno del mio passato“.
Nel 2007, alcune vicende familiari portarono Salvatore e la sua compagna Mercedes a trasferirsi a Cassano. Qui venne accolto da don Silvio Renne, ma anche i servizi sociali e la Caritas diocesana gli offrirono aiuto. “La chiesa di Cassano – conclude – mi ha accolto nonostante il mio passato, mi è stata data la possibilità di sentirmi una persona a cui poteva essere data fiducia. Una fiducia che adesso voglio ripagare seguendo gli insegnamenti di Gesù: ascoltare, meditare, perdonare e pregare così come ci sta insegnando quotidianamente Papa Francesco. Voglio amare così come sono stato amato“.