Due sparatorie in pieno centro, in pieno giorno, due giorni di seguito. Solo per caso senza versamento di sangue. Ma non solo: rapine a raffica, furti in campagna e negli appartamenti, persino con i proprietari all’interno, paura generalizzata. Parlare di allarme criminalità a Bitonto non è esagerato. E non solo perché si spara con grande frequenza o perché bande di ladri infestano città e contrade.
Purtroppo il senso dell’illegalità è diffuso. Non solo a Bitonto, per carità, ma qui forse un po’ più che altrove. Il problema è così generalizzato che passa quasi inosservato, tollerato: e non stiamo parlando solo di spaccio di droga o delle estorsioni ai commercianti che vengono fatte in silenzio.
La questione è culturale, perché buttare un materasso vecchio per strada, non eliminare una tettoia di amianto sgretolata, vendere frutta abusivamente agli angoli delle piazze, abbandonare le bottiglie di birra nel fossato del torrione dopo una notte di movida, sono tutte azioni border line. Che vanno stroncate per avviare una rivoluzione nei comportamenti. E allora non possono essere certo i maggiori controlli agli scooteristi sospetti a cambiare le cose, anche perché ormai le vedette preferiscono spesso le bici elettriche nel solco della mobilità sostenibile. Ben venga una maggior occupazione degli spazi da parte di attività pulite e della gente, ma occorre fare di più. E a farlo non possono essere solo le forze dell’ordine, come pure invocato. Polizia e carabinieri devono occuparsi di chi spara e spaccia.
L’amministrazione e i suoi gangli sul territorio devono fare il resto usando, se occorre, il pugno di ferro. Più volte PuntoTV (e non solo in realtà) ha denunciato la presenza di discariche abusive, di quintali di amianto disseminato sui tetti o il degrado in cui versano alcune zone della città. Non è stato fatto nulla, o quasi. Non si è avuto il coraggio o la voglia di fare nulla. I cittadini hanno le loro responsabilità, è vero. Ma non spetta a loro tracciare la strada. E se si vuole veramente far decollare questa città che ha enormi potenzialità non è sufficiente rianimare un po’ il centro storico.
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