Li hanno accusati di non aver bisogno di lavorare e di essere dei privilegiati.
I docenti a cui sono state assegnate finora le cattedre a disposizione sono stati raffigurati come dei parassiti statali, in un racconto totalmente falsato dalla propaganda ministeriale e filogovernativa.
La “buona scuola” è una riforma che non tiene conto della realtà del Paese e della professionalità di tanti insegnanti.
Affidare ad un algoritmo la vita delle persone è quanto di più irresponsabile e miope possa esistere: tutti quelli che affermano così candidamente che finalmente (quasi in una sorta di vendetta sociale) anche gli insegnanti emigreranno per lavorare, lo sanno che l’87,3% di questi assunti è donna?
Dov’è finita la retorica renziana sulla maternità?
Come si concilia l’allontanamento di una madre dal nucleo familiare con il modello “Mulino bianco” che ci hanno propinato in questi anni?
Ci ricordiamo o facciamo finta di non sapere che sulle spalle delle donne grava tutto il welfare nazionale?
Eppure oggi ci sarebbe anche una buona notizia: grazie alla campagna #ChiediamoAsilo, che ho avuto il piacere di presentare alla Camera con ActionAid, è stato riaperto dopo due anni un asilo nido pubblico a Reggio Calabria.
E allora aprite asili, migliorate i trasporti, fate assistenza gratuita agli anziani e poi magari ne riparliamo.
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