Si è tenuta ieri l’audizione sul Def di fronte alle commissioni riunite di Camera e Senato, presiedute dall’onorevole Fabio Melilli, alla quale ha partecipato, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, il vicepresidente e assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, insieme all’assessore all’economia della Regione Lombardia, Davide Caparini.
La condizione di insularità
Il vicepresidente Armao, coordinatore della Commissione Affari Europei della Conferenza delle Regioni e province autonome, ha sottolineato, tra l’altro, l’inadeguatezza delle previsioni del Def rispetto alla condizione di insularità che non affrontano né in termini programmatici né finanziari i gravi divari che le aree insulari soffrono.
“Il Def approvato dal Governo si limita a richiamare il percorso avviato per il riconoscimento previsto in Costituzione, inserendo però, quale unico intervento quello relativo alle isole minori, quando invece occorrerebbe un riferimento specifico alla condizione che riguarda quasi 7 milioni di italiani che vivono e lavorano nelle isole. Appare carente, soprattutto, l’individuazione delle misure compensative e degli investimenti di perequazione infrastrutturale per compensare i costi che siciliani e sardi pagano e che ammontano a circa 15 miliardi di euro annui, a fronte dei quali la legge di bilancio del 2022 ha stanziato solo 200 milioni di euro”.
Def e marginalità territoriale
“In tema di marginalità territoriale – si legge nel Def – al fine di alleviare il disagio economico e sociale in cui versano le isole minori, cui da ultimo si è inteso dare formale riconoscimento con la proposta di introduzione in Costituzione della
condizione di insularità, il Governo intende formulare una Strategia integrata di sviluppo e modernizzazione”.
Lascia un commento