Boris Behncke è un vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Catania che ha commentato il rapporto tra quanto sta succedendo nelle Canarie, dove il vulcano Cumbre Vieja continua ad eruttare dal 19 settembre scorso e l’Etna.
L’esperto ha sottolineato all’AGI che l’eruzione di La Palma è “molto spettacolare” ma anche “molto distruttiva” e stupisce, guardando le immagini, che è simile a una “tipica eruzione laterale dell’Etna“.
Ovvero, una frattura eruttiva con diverse bocche allineate “a bottoniera”, con piccole fontane di lava ed esplosioni stromboliane, colate di lava a blocchi, che avanzano lentamente attraverso terreni, “mangiandosi villette come quelle che abbiamo nelle nostre ‘zone di villeggiatura’”.
L’esperto, originario di Francoforte ma innamorato della Sicilia e ovviamente dell’Etna, ha affermato: “Sto pensando alla prossima eruzione laterale dell’Etna, o quella dopo, o quella successiva ancora; una di quelle sarà come questa qui a La Palma, sviluppandosi poco a monte delle nostre ‘zone di villeggiatura’ e dei nostri paesi etnei. Come nelle Canarie, per decenni non si è sprecato un pensiero al rischio vulcanico, e ancora si sta costruendo a tappeto, riempendo quei pochi spazi di terreno che restano fra gli abitati, soprattuto sul versante sud dell’Etna“.
“Ci siamo lamentati – ha proseguito il vulcanologo dell’Etna – tanto delle ricadute di cenere e lapilli in questo anno nell’area etnea. Ma siamo coscienti che così l’Etna ci ha risparmiato l’eruzione laterale che temevamo all’inizio dell’anno? Un’eruzione che sarebbe potuta andare come quella a La Palma, ma invece l’Etna ci ha regalato un’eruzione sommitale, che a parte le ricadute – problema risolvibile se ci si organizza in maniera sistematica e permanente – non ha rappresentato alcun problema per chi vive intorno alla nostra montagna. Questa volta ci è andata magistralmente bene, ma non necessariamente sarà così anche la prossima volta”.
Per Boris Behncke l’eruzione spagnola deve far riflettere “su quanto siamo pronti noi ad affrontare una situazione simile, quanto siamo preparati, quanto siamo consapevoli di vivere su un vulcano che di queste cose ne ha fatte decine di volte negli ultimi secoli. Quanto ci siamo resi vulnerabili, nella nostra frenesia di possedere sempre più roba, di poter mostrare quanto stiamo bene”.