Da 1.695.000 a 3.159.000. E’ il repentino aumento, rispetto all’anno scorso, dell’interesse degli italiani che si stanno già muovendo per comprare casa.
L’Italia si è lasciata alle spalle la pesante crisi dei mesi passati. L’ha detto pochi giorni fa Nomisma a Milano, in occasione del suo terzo Osservatorio immobiliare che, secondo le sue stime, infatti, quest’anno il numero di compravendite salirà del 6% a quota 442.546, dell’8,1% il prossimo anno (478.590), del 6,1% nel 2017 (a 507.919) e ancora del 3% nel 2018. I prezzi continueranno a calare, ma con minore intensità del passato.
Un milione e mezzo di famiglie si dicono pronte ad investire nel mattone, quindi, accendendo un mutuo: “La risposta delle banche c’è stata ed è stata «eclatante» – segnala Nomisma – anche se di gran lunga inferiore rispetto ai dati diffusi anche da autorevoli istituzioni nel corso dell’anno: le erogazioni a fine anno– sottolinea- arriveranno a quota 38,2 miliardi (+58%), con surroghe e sostituzioni che però passano dal 7,5% del 2014 al 26%”.
Cala la domanda per i negozi in tutto lo Stivale e il mercato residenziale del nord. In calo l’offerta in ambito residenziale al Sud Italia, che si dice diretto a ‘conservarsi il mattone’ e ad investire nel nuovo, mentre flettono i mercati non residenziali: un dato riscontrabile, sottolinea lo studio, anche nel tasso di disoccupazione che pare essere diminuito secondo le stime del Governo, ma collegato alle “assunzioni di massa” da parte di grandi aziende private; molti giovani hanno trovato un lavoro, pertanto, dipendente e soggetto a busta paga, che si allontana quindi dal ‘lancio’ di nuove attività commerciali e da rispettivi investimenti in strutture e attrezzature.