La commissione di tecnici istituita per redigere una relazione sul Ponte sullo Stretto (o un’altra modalità stabile di attraversamento) ha completato il suo lavoro dopo 8 mesi. Ne è venuto fuori un documento da 200 pagine che, secondo quanto riporta oggi Repubblica, sostanzialmente darebbe un via libera alla realizzazione del Ponte, affermando che si tratta di un’opera utile.
La novità sta nel fatto che accanto allo “storico” progetto a un’unica campata (già portato avanti dalla società Stretto di Messina, in liquidazione dal 2013) c’è anche l’idea di un ponte a tre mandate tra Messina e Villa San Giovanni lungo 3,2 chilometri. I vantaggi di questa seconda opzione (che in reltà non è un’idea nuovissima anche se era stata abbandonata) sarebbero diversi: l’opera sarebbe meno esposta al vento e arriverebbe direttamente a Messina e non nella frazione di Ganzirri.
Queste due idee sarebbero preferite, secondo quanto risulta a Repubblica, ad altre come il tunnel flottante e soprattutto il tunnel subalveo, a causa delle gallerie troppo lunghe da realizzare.
La relazione è ora nelle mani del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini ed evidenzia che il Ponte permetterebbe un reale completamento dell’Alta velocità che altrimenti si fermerebbe a Reggio Calabria.
Se il governo e il Parlamento dovessero decidere per il sì all’opera ci sarebbe però un ostacolo da superare: quello del costo dell’opera che non è finanziabile con il Pnrr che prevede la conclusione dei lavori per il 2026 (e per quella data il Ponte non sarebbe pronto). Si pensa allora al project financing con i privati che gestirebbero gli introiti dei pedaggi.