Nessuno s’è ancora accorto che Mustapha Naschid è morto, dopo giorni di agonia, a causa di una polmonite che aveva contratto non avendo un tetto dove rifugiarsi.
Si chiamava forse così il marocchino che oggi si trova ancora nella cella frigorifera dell’obitorio del Ruggi di Salerno, perchè nessuno l’ha reclamato.
Un lutto inesistente per la burocrazia italiana: in nessuna banca dati d’Italia risulta il nominativo del giovane immigrato . Non aveva permesso di soggiorno Mustapha Naschid e, agli atti, è come se in Italia non c’avesse mai messo piede.
Inutili pure le indagini tra gli altri immigrati: di lui, nessuno dice di saper nulla.
S’è spento lontano da casa sua e dai suoi familiari, probabilmente in cerca di fortuna, Mustapha, in un Paese che non ha saputo offrirgli molto probabilmente, neppure cure mediche basilari e sufficienti per sopravvivere.
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