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Il derby economico e sociale tra Foggia e Bari finisce in pareggio. Ecco i numeri
29 Dic 2013 10:31

Da due anni, come ho avuto già modo di scrivere in un’altra Lettera Meridiana, Foggia e Bari pareggiano la sfida annuale proposta dal Sole 24 Ore, che stila la classifica della vivibilità delle diverse provincie italiane.
Per la verità, diversamente dalla bufera di polemiche che accompagnò la pubblicazione della graduatoria nel 2011 – che vide la Capitanata all’ultimo posto – il trend più positivo che la provincia di Foggia ha marcato nei due anni successivi è passato quasi del tutto sotto silenzio. Ci sarebbe di che riflettere sulla nostra tendenza ad abbatterci troppo quando le cose non vanno, e a non prendere adeguatamente in considerazione quel che funziona, o che non va troppo male, per cercare di farlo andare meglio.
Anche in riferimento alle presunte differenze tra noi e baresi. Il Sole 24 Ore dice che sono assai più tenui di quanto non sembri, a prima vista.
Una ragione di più per entrare nel merito della classifica realizzata dal quotidiano economico finanziario, frutto del calcolo ponderato tra numerosi parametri, a loro volta raggruppati all’interno dei sei indicatori principali su cui si articola la graduatoria: il tenore di vita, i servizi e l’ambiente, affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero.
Vediamo come sono andate le cose, per il 2013, con particolare riferimento, dunque, al confronto tra Foggia e Bari, sottolineando che gli indicatori si riferiscono all’intero territorio provinciale e non ai comuni capoluoghi e che, molto probabilmente per quanto riguarda Bari, tengono conto anche, in tutto o in parte, dei dati che riguardano la Bat, che non è stata ancora compresa nell’indagine del quotidiano economico finanziario.
TENORE DI VITA: MEGLIO FOGGIA, DI POCO
Foggia fa leggermente meglio di Bari per quanto riguarda questo indicatore, classificandosi però al 100° posto. Bari è al 101°, ma la differenza è il frutto di decimali  perché entrambe le province totalizzano 548 punti.
A determinare la performance foggiana è soprattutto l’indicatore relativo al costo delle case a metro quadro, assai più conveniente a Foggia: 1.600 euro (625 punti) contro i 2.450 di Bari (408) punti.
Bari e Foggia pareggiano per quanto riguarda l’inflazione (entrambe a 3.3, con 596). Leggera la prevalenza barese sul fronte dei consumi pro capite: 0,9 e 0,8, che danno rispettivamente 879 punti e 826.
Sono indicatori molto alti per entrambe le realtà, tenuto conto che i punteggi vengono attribuiti fatto uguale a 1000 quello ottenuto dalla provincia che esibisce il parametro migliore. Più dunque il punteggio si avvicina a mille, più va ritenuto importante.
Nelle altre voci di questo indicatore va però meglio Bari: per quanto riguarda il valore aggiunto pro capite 16.799 euro e 446 punti contro 13.933 euro e 370 punti; distacco piuttosto netto anche sul fronte dei depositi bancari per abitante (13.747 euro e 317 punti contro 12.923 e 298 punti per Foggia) e infine in riferimento all’importo medio delle pensioni, dove Bari totalizza 639 punti e solo 570 Foggia.
MEGLIO BARI SUI SERVIZI, FOGGIA OK SULL’AMBIENTE
Nel caso di questo indicatore, il distacco tra le due province, a favore di quella barese, è piuttosto netto: all’81° posto Bari, con 432 punti e solo al 105° Foggia, con 359.
La sconfitta foggiana è netta, in tutti i parametri presi in considerazione salvo uno, che è comunque di una certa importanza perché è quello che riguarda la qualità ambientale, misurata secondo l’indice Legambiente: 33,8 per Foggia che conquista 467 punti, 31,8 Bari che si ferma a 440. Foggia precipita begli altri parametri di questo indicatore, nonostante i punteggio di eccellenza che conquista per l’indice climatico (877 punti, ma Bari fa ancora meglio con 926).
Un dato che deve far riflettere parecchio è quello relativo all’indice Tagliacarne di dotazione infrastrutturale, che fino a qualche anno fa vedeva la Capitanata in una buona posizione rispetto a tutto il resto del Mezzogiorno: Bari con 105.5 conquista 397 punti, Foggia solo 62 si ferma a 233 punti.
Grave per Foggia anche la situazione sanitaria con una percentuale di migrazione ospedaliera del 10,1% (185 punti) a fronte del 5,7% di Bari (329 punti). Assolutamente deficitaria per entrambe le province la disponibilità di asili rispetto all’utenza potenziale: 3,4 Bari (108 punti), ancora peggio Foggia con 2,8 e soltanto 89 punti.
Note dolenti giungono anche dal versante della efficienza e della rapidità della giustizia. Le cause definite (ogni 100 sopravvenute o pendenti) sono il 27,6% a Bari e il 21,2% a Foggia, con punteggi rispettivamente di 396 e 304 punti.
AFFARI E LAVORO: L’ECCELLENZA FOGGIANA SONO LE IMPRESE
L’idea del barese tradizionalmente più “levantino” ed affarista rispetto ai pugliesi settentrionali viene smontata dall’analisi di questo indicatore, che vede la Capitanata sopravanzare, seppure di poco, la provincia al di là dell’Ofanto, con 349 punti (e 86sima posizione della graduatoria nazionale) a fronte dei 346 (89°) di Bari. Esaminando i singoli parametri che compongono l’indicatore, si rileva però una situazione assai più complessa e articolata. A favorire la Capitanata è soprattutto il migliore indice di nati-mortalità delle imprese: nascono più imprese, si registrano meno fallimenti.
Per quanto riguarda la natalità, Foggia con 11,5 imprese registrate su 100 abitanti conquista 664 punti, a fronte dei 530 di Bari (9,2). I fallimenti su 1000 imprese registrate sono il 15,7 a Foggia (422 punti) e 23,6 a Bari (281).
Il resto degli indicatori privilegia, tuttavia, la provincia del capoluogo regionale e in modo abbastanza netto. Come a dire che se le imprese della Capitanata sembrano più solide, non sono altrettanto dinamiche, e minore pare essere loro capacità innovativa e soprattutto più critico sembra l’accesso al credito.
Foggia perde sul fronte di un parametro chiave quale quello degli impieghi bancari sui depositi totali (1,1 con 457 punti, a fronte dell’1,3 e 530 punti di Bari), la quota di export sul Pil complessivo, che è uno tra gli indicatori più critici di tutta l’indagine: l’8,6 con soli 69 punti, a fronte del 14,6 e 117 punti di Bari.
Altro indicatore particolarmente negativo (per entrambe le province) è quello che riguarda le startup innovative: solo 1,1 ogni diecimila giovani a Foggia (e appena 66 punti) contro 1,4 di Bari che però non va oltre gli 87 punti.
L’occupazione femminile, infine, va meglio a Bari che a Foggia, con un tasso del 34,2 (527 punti) contro il 26,8 della Capitanata (413 punti).
Concluderemo in un prossimo articolo il confronto dei dati che riguardano le due province della Puglia centrosettentrionale.
La prima impressione è che i due contesti si presentino assai più omogenei di quanto non si supporrebbe.

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