Gran bel gesto di solidarietà di Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, nei confronti dei dipendenti della sua azienda di famiglia, in difficoltà economiche.
Il numero uno della Saras, infatti, ha deciso di destinare il suo compenso annuo, pari a 1,5 milioni di euro, ai lavoratori della raffineria di Sarroch, in provincia di Cagliari, adesso in cassa integrazione a causa della pandemia di Covid-19. L’emolumento servirà a compensare la riduzione degli stipendi.
Moratti ha anche inviato ai lavoratori una lettera, in cui li ringrazia per i sacrifici che stanno facendo, sottolineando come siano “di grande aiuto per il superamento di un periodo difficile”.
Moratti ha scritto: “Mi permetto, per questo di mettere a disposizione il mio emolumento annuo che almeno vi consentirà di alleviare in parte il peso della cassa integrazione”.
Il dono di Moratti, in base alla categoria, si traduce in una somma aggiuntiva di 300 – 600 al mese netti al mese nella busta paga.
Stefano Fais, della RSU Filctem Cgil Saras, ha spiegato che “col milione e mezzo messo a disposizione dal presidente della Saras, in busta paga si avrà la stessa cifra dello stipendio, come se non venisse calcolato neppure un giorno di cassa integrazione”.
Saras S.p.A. è una società per azioni italiana, costituita nel 1962, operativa nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica. Fu fondata nel 1962 dal padre di Massimo Moratti, Angelo, anche lui glorioso presidente nerazzurro, con la denominazione di S.A.RA.S. (acronimo di Società Anonima Raffinerie Sarde) e inaugurata il 16 giugno 1966 alla presenza di Giulio Andreotti, allora ministro dell’industria, commercio e artigianato.