Nei 23 parchi nazionali italiani ci sono 68mila imprese, più ‘giovani’ e ‘femminili’ del resto del paese.
Lo afferma il rapporto ‘l’economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette’ del ministero dell’Ambiente e di Unioncamere presentato oggi a Roma.
I parchi occupano un’area di 15mila chilometri quadrati, pari al 5% del territorio italiani, un’area vasta quanto la Calabria.
Il tasso di imprese giovanili è del 13,1% contro l’11,1% nazionale, mentre quelle femminili sono il 26,8% contro il 23,6%.
Proprio il ‘processo di ritorno’ dei giovani, spiega il rapporto, ha arrestato lo spopolamento del territorio, con una presenza di under 30 del 31,2%, superiore alla media nazionale che è del 29,4 con punte del 38% in alcune aree del Meridione come il Vesuvio e il Gargano.
In queste aree la densità delle imprese è di 9,7 ogni 100 abitanti contro 10,2 della media nazionale. Ai 23 parchi, spiega il documento, si aggiungono i 2299 siti della rete Natura 2000, aree destinate alla protezione della biodiversità, che invece occupano 58mila chilometri quadrati e sono presenti in tutte le provincie, con una maggiore presenza al Sud.
A completare il quadro anche 27mila aree marine protette e due parchi sommersi, dove operano quasi 52mila delle 180mila imprese dell’economia del mare.