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Green Pass Covid, dal Garante privacy ok alla piattaforma ma non all’app IO
11 Giu 2021 10:43

  • La decisione del Garante della privacy dà il via libera all’uso della piattaforma per il Green Pass
  • Autorizzato anche l’uso dell’app Immuni ma non di quella IO
  • Il Green Pass Covid serve per spostarsi in Italia e in Europa e partecipare a feste ed eventi

Via libera alla piattaforma del Green Pass Covid nazionale ma al momento il certificato verde non sarà sull’app IO, mentre sarà sull’app Immuni. Questo in seguito a un perere e a un provvedimento correttivo del Garante per la privacy. Il Green Pass Covid serve per spostarsi e viaggiare in Italia e in Europa e partecipare a feste ed eventi sportivi e culturali.

“L’Autorità – si legge nella nota del Garante – che ha già avvertito il Governo sulle criticità dell’attuale versione del decreto “Riaperture”, ricorda la necessità di individuare con chiarezza, in sede di conversione in legge del decreto, i casi in cui può essere chiesto all’interessato di esibire la certificazione verde per accedere a luoghi o locali“.

No al momento all’app IO

La decisione della momentanea sospensione del Green Pass Covid sull’app IO viene spiegata in questo modo: in questo modo: “L’Autorità, in relazione a criticità di ordine generale sul funzionamento dell’App IO, ha ordinato in via d’urgenza alla società PagoPA di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati effettuati mediante la predetta app che prevedono l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel, e che comportano quindi un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze), effettuato senza che gli utenti ne siano stati adeguatamente informati e abbiano espresso il loro consenso”.

La piattaforma

Intanto, la piattaforma sviluppata da Sogei e Ministero della Salute sarà probabilmente operativa la prossima settimana e prevede l’emissione di un codice QR che attesta la somministrazione di almeno una dose del vaccino, il referto di guarigione dal Covid o un tampone effettuato. Servirà per spostarsi tra zone arancioni e rosse (ma al momento queste aree sono fortunatamente accantonate visto che l’Italia va verso la zona bianca per intero), per partecipare ad eventi pubblici e per andare a feste e matrimoni.

Green Pass europeo

Il Green Pass europeo, invece, sarà operativo dall’1 luglio ma anche in questo caso il Garante della privacy fa dei rilievi, chiedendo in particolare chiarezza sull’uso e sul trattamento dei dati oltre al fatto che il Garante ritiene necessaria una norma di rango superiore per regolamentare tutto.

“L’Autorità sottolinea, inoltre, che anche il Regolamento europeo sul green pass, attualmente in fase di adozione, prevede che lo stesso possa essere utilizzato dagli Stati membri per finalità ulteriori, rispetto agli spostamenti all’interno dell’Ue, ma solo se ciò è espressamente previsto e regolato da una norma nazionale. L’Autorità – pur valutando positivamente, nel complesso, lo schema di Dpcm, che recepisce gran parte delle indicazioni fornite del Garante nel corso delle interlocuzioni con il Ministero della Salute – rileva alcuni profili sui quali ritiene necessario un intervento di modifica. In particolare, il Garante chiede chiarezza sulle finalità per le quali potrà essere richiesto il green pass che dovranno essere stabilite con una norma di rango primario. Inoltre, la norma dovrà prevedere che le certificazioni possano essere emesse e rilasciate solo attraverso la Piattaforma nazionale-DGC e verificate esclusivamente attraverso l’App VerificaC19. Tale app infatti è l’unico strumento in grado di garantire l’attualità della validità della certificazione verde, in conformità ai principi protezione dei dati personali, garantendo inoltre che i verificatori possano conoscere solo le generalità dell’interessato, senza visualizzare le altre informazioni presenti nella certificazione (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone)”.

La risposta di PagoPA

Sulla decisione riguardo all’app IO PagoPA che gestisce l’app è intervenuta con un comunicato: “In relazione al comunicato odierno del Garante per la protezione dei dati personali sulle Certificazioni verdi COVID-19, in cui si afferma che il funzionamento dell’App IO prevede “un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze)”, la società PagoPA smentisce l’affermazione del comunicato sopra riportata”.

“A riprova, lo stesso Garante ha dato parere favorevole a tutti i servizi esposti sull’App IO fra cui il Cashback e il Bonus Vacanze, che restano attivi per milioni di cittadini, proprio perché essa opera nel pieno rispetto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR)”.

“La società PagoPA, insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale, sta esaminando i dettagli tecnici e giuridici del provvedimento per ogni opportuna iniziativa e, con spirito collaborativo e determinato, ha avviato un tavolo con le strutture del Garante per portare celermente il Green Pass su App IO, nell’interesse dei milioni di cittadini italiani utilizzatori della stessa app”.

“L’App IO è un’applicazione sicura e affidabile nonché uno dei pilastri della strategia di trasformazione digitale dei servizi della Pubblica Amministrazione inseriti nel PNRR ed è già stata installata da oltre 11,5 milioni di cittadini. La piattaforma pagoPA, integrata sull’App IO, è il moderno sistema di pagamenti per le Pubbliche Amministrazioni e ha registrato nel solo mese di maggio oltre 12 milioni di transazioni per un controvalore economico di circa 2,5 miliardi di euro e rappresenta una best practice italiana a livello europeo”.


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